Gli alunni under 18 con diagnosi di disturbi specifici dell’apprendimento come dislessia, discalculia o disgrafia, hanno diritto a ricevere l’indennità di frequenza.
I bimbi con Dsa hanno dirtto, in pratica, al riconoscimento di un sostegno economico per le spese legate alla frequenza di una scuola, pubblica o privata o di un centro specializzato per terapie o riabilitazione.
A ribadirlo, scrive l’Ansa, è una sentenza del Tribunale di Prato che ha respinto il ricorso che l’Inps aveva presentato contro la famiglia di un bambino spiegando come “il deficit dell’apprendimento non è singolo ma plurimo e complesso; si tratta infatti non di un semplice deficit di lettura ma di un deficit più grave comprendente anche la scrittura la quale si ripercuote anche in ambito matematico in relazione alla scrittura dei numeri e di linguaggio”.
Gli effetti della sentenza sono stati illustrati il 24 marzo a Prato, nel corso di in un incontro pubblico con i genitori dell’alunno.
“Esiste già una legge che dà un contributo ai minori che sono limitati nella loro autonomia a causa di disturbi di tipo clinico, sull’indennità di frequenza – ha detto Christina Bachmann, psicologa e consulente di parte nella causa – Nonostante si tratti di una legge a livello nazionale, i criteri di assegnazione di questo contributo, tuttavia, sembravano variare non solo di regione in regione, ma addirittura di commissione in commissione. Una sentenza, storica, destinata finalmente a fare chiarezza”.
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“Avere un sostegno di tipo economico per questi bambini che non sono autonomi nello svolgimento del percorso scolastico deve diventare un diritto al pari degli aiuti che vengono loro offerti a scuola”, ha dichiarato la madre dell’alunno.
La diagnosi di Dsa, è stato ricordato, non ha ricadute solo sulla scuola, ma richiede una presa in carico con percorsi di riabilitazione a spese della famiglia, con un notevole dispendio di denaro che non è coperto dalla legge.
Un dispendio che a scuola, ora dice il tribunale toscano, dovrebbe essere alleggerito. A patto che anche altri giudici la pensino allo stesso modo. Anche perché, a breve, l’Avvocatura dello Stato potrebbe preparare una controffensiva non indifferente. Non dimentichiamo che in Italia gli iscritti con Dsa sono più degli alunni con sostegno: in tutto sono pari al 4%, in media uno per classe. Complessivamente oltre 300mila. E se lo Stato dovesse dare ad ognuno di loro anche una sovvenzione simbolica di 100 euro al mese? Lasciamo ai lettori il risultato dell’esborso per lo Stato.
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