Bisogna ripartire dalla scuola con una campagna degli editori per promuovere la lettura dei giornali già dalla scuola media attraverso i tablet.
Lo sostiene il segretario nazionale della Federazione nazionale della stampa italiana, Raffaele Lorusso, nel corso del suo intervento in un incontro con i giornalisti organizzato a Pescara dal Sindacato Giornalisti Abruzzesi.
“Io non credo – ha detto Lorusso – che al mondo Fieg costerebbe tanto fare una campagna in cui mette a disposizione delle scuole un certo numero di tablet per farci arrivare un certo numero di giornali ogni giorno: sono convinto che se questa cosa qui si facesse già dalle medie, a partire dalla prima superiore, almeno a un quotidiano, quei ragazzi lì si andranno ad abbonare o lo andranno ad acquistare”.
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“Bisogna creare – ha sottolineato – una cultura che educhi alla lettura. Gli editori devono infatti farsi carico di quella fetta di lettori che hanno perso, che dovrebbe essere la loro prima preoccupazione come imprenditori, formando una nuova generazione di lettori: parliamoci chiaro qui la gente che legge i quotidiani ha i capelli sempre più bianchi, i giovani non leggono”.
Proprio in questi giorni, su questa testata giornalistica si è parlato di “analfabetismo funzionale”, ovvero “l’incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura”, oltre che di scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana. E del fatto che in Italia il 47% della popolazione, quasi un italiano su due, si informa vota e lavora, seguendo soltanto una capacità di analisi elementare.
In effetti, leggere i quotidiani potrebbe essere un cambio di tendenza importante. Ma non sarà facile, considerando la scarsa propensione, anche storica, dell’italiano media a leggere libri e giornali. Tendenza che negli ultimi anni si è acuita con l’avvento delle nuove tecnologie interattive. Chissà se i tablet di cui ha parlato il presidente della Fieg non compiano il miracolo. Sempre se arrivino.
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