Una storia assurda quella relativa a due docenti, una di matematica e uno di storia, tedeschi. I due, come riporta Il Corriere della Sera, lavoravano in una scuola caratterizzata da un clima neonazista, che loro hanno cercato di estirpare. Purtroppo, però, non ci sono riusciti, anzi.
I due hanno deciso di abbandonare la loro missione, durata mesi, e scappare in un’altra scuola, a Berlino. Svastiche e saluti nazisti in corridoio, pestaggi sui compagni di classe di provenienza straniera, inni neonazisti, scritte omofobe: questo è all’ordine del giorno nella scuola superiore in cui lavoravano, nell’est della Germania, in Brandeburgo.
Per loro non è stato facile: molti dei ragazzi più attivi nella trasformazione della scuola in una specie di centro sociale di ultradestra sono figli di famiglie influenti in città. I professori hanno cercato il dialogo con i “bulli”, senza esito. Alla fine, disperati, hanno pubblicato una lettera aperta sulla stampa locale, poi ripresa dai media nazionali, in cui descrivono “l’atmosfera di intimidazione alla scuola Mina Witkojc di Burg”, scrivendo che “insegnanti e studenti che si espongono apertamente contro studenti e insegnanti di estrema destra temono per la loro incolumità”. E che le scuole “non possono fornire una casa ai nemici della democrazia”.
Pochi giorni dopo, è arrivata una risposta. Un’altra lettera aperta: un gruppo di genitori ne chiede il licenziamento. “Portano in classe la loro ideologia, sono di parte”. La scuola, anche se non pubblicamente, li ha sostenuti e ha ignorato le richieste di licenziamento. Attorno a scuola sono spuntati manifestini con le loro foto, e la scritta “Andate a farvi f*** a Berlino”; sui social qualcuno ha iniziato a dire di voler “dar loro la caccia”. Nessuno è intervenuto per difenderli in pubblico; l’anno scolastico è così finito, e i due insegnanti in questi giorni hanno annunciato che sì, se ne andranno a Berlino.
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