Il lavoro per la costituzione degli ambiti territoriali non è una cosa semplice e sicuramente non mancheranno polemiche politiche per la loro formazione.
Per definire gli ambiti territoriali, gli uffici scolastici regionali dovranno prima sentire il parere della Conferenza Regioni-Enti locali, per poi decidere, in base alla popolazione scolastica, alla vicinanza tra istituzioni scolastiche e alle caratteristiche specifiche del territorio, la loro costituzione.
Dopo la nascita degli ambiti territoriali, con uno specifico decreto dell’Ufficio Scolastico Regionale, l’organico dell’autonomia sarà ripartito tra gli ambiti stessi.
Quindi una volta costituita la geografia dell’ambito territoriale, ai sensi dell’art.1 comma 66 della legge 107/2015, si dovrà provvedere alla suddivisione di questi ambiti in sezioni separate per gradi di istruzione, classi di concorso e tipologie di posto.
Per cui ciascun ambito territoriale avrà per esempio l’organico della primaria suddiviso in posti comuni e posti di sostegno e poi avrà l’organico della scuola secondaria suddiviso per gradi e per classi di concorso.
Come si accederà in un ambito territoriale? Chi non è perdente posto dovrà produrre una domanda volontaria, in cui, per quanto è dato sapere, bisognerà esprimere il codice e la dizione per esteso dell’ambito desiderato.
Quanti ambiti potranno essere richiesti? A quanto è dato sapere, ma queste sono norme che verranno regolate con il prossimo contratto di mobilità, c’è chi ipotizza che si potrebbero esprimere, secondo un ordine di preferenza, tutti gli ambiti territoriali che si vogliono anche al di fuori della regione di titolarità.
Ma queste sono per adesso solo delle ipotesi, per avere delle certezze si dovrà leggere il nuovo contratto di mobilità. Come si entra a fare parte di un ambito? Si partecipa alla mobilità da un ambito ad un altro, in base alla disponibilità dei posti e al punteggio posseduto. Se per esempio nell’ambito territoriale X ci sono 20 posti disponibili per la classe di concorso A049 matematica e fisica, in quell’ambito arriveranno i primi 20 docenti, fatte le dovute eccezioni per le precedenze come ad esempio l’art.21 e art.33 comma 6 della legge 104, che hanno fatto domanda e che hanno punteggio più alto.
Come si calcolerà il punteggio per entrare in un ambito? Anche questo è un nodo contrattuale, che verrà concordato con i sindacati. Pare certo un cambiamento radicale delle tabelle di valutazione riferita all’anzianità di servizio, ai raddoppi dei punteggi per servizi in piccole isole, alla continuità del sevizio, alla valutazione dei titoli e alla valutazione delle esigenze di famiglia.
In buona sostanza sono previsti cambiamenti radicali che non mancheremo di seguire con la dovuta attenzione. Inoltre c’è il nodo della chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici che è prevista dalla legge 107/2015.
Infatti secondo il dispositivo legislativo, dovrebbero essere i dirigenti scolastici a proporre l’incarico triennale al docente che è titolare nell’ambito territoriale, ma questa norma non è assolutamente condivisa dai sindacati, che la considerano fortemente incostituzionale. A partire da domani è previsto un fitto calendario di incontri tra tecnici del Miur e sindacati, per mettere a punto la nuova mobilità 2016-2017, che, siamo certi, non mancherà di suscitare proteste e anche qualche colpo di scena!