Treviso, con gli ambiti territoriali, è stata divisa in due, tagliata insomma a metà, cosicché i cinque istituti comprensivi della città si ritrovano improvvisamente separati in casa, come se un colpo di sciabola li avesse divisi.
Ma il punto più scottante, oltre a quello legato ai trasferimenti, riguarda il rogo di anni di lavoro comune e progetti educativi condivisi tra tutte le scuole materne, elementari e medie della città.
La situazione si presenta così grave, scrive La Tribuna di Treviso, che i presidi trevigiani levano gli scudi. Con una lettera a cinque mani inviata martedì scorso agli Uffici scolastici regionale e provinciale, oltre che al Comune di Treviso: «La lettura attenta della tabella e della cartografia ha lasciato noi dirigenti scolastici degli istituti comprensivi della città di Treviso quantomeno sbalorditi. Comprendiamo l’operazione di ricomposizione dell’intera provincia, ma notare che il territorio del comune di Treviso è stato spezzato in due dal provvedimento citato ha stupito non poco».
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Dal riordino scolastico messo a punto dal Miur per la Marca, specifica ancora il giornale, sono nati infatti ben quattro ambiti territoriali scolastici: Treviso nord, sud, est e ovest. Un “rebus” di difficile lettura a detta degli stessi presidi.
Dal prossimo anno scolastico, per fare un esempio, due istituti comprensivi della città, Martini e Coletti si troveranno di colpo catapultati nel distretto scolastico di Treviso Est.
Ora sono gli stessi presidi a segnare a matita rossa tutti i problemi che la divisione comporta a partire dall’organizzazione del lavoro del personale scolastico ai progetti
Per non parlare del prezioso lavoro per l’integrazione degli stranieri e degli alunni disabili che ora le scuole rischiano di dover gettare al vento.
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