Chiare e forti giungono le affermazioni del leader della Flc Cgil Mimmo Pantaleo, che sottolinea l’importanza del fatto che si sia ristabilito un rapporto stretto tra qualità dell’offerta formativa, stabilizzazione degli organici e investimenti in edilizia, formazione dei docenti e tecnologie. Anche Il numero uno della Gilda insegnanti Rino di Meglio plaude alla stabilizzazione dei precari della scuola, con un ragionevole piano triennale di assunzioni. Sulla stessa linea di pensiero si trova il responsabile della Cisl scuola Francesco Scrima , che riservandosi di leggere con attenzione il testo definitivo di questo decreto legge, dichiara che si sta andando senz’altro una direzione di marcia giusta. Stessa linea sintonica per il segretario Di Menna della Uil Scuola, che sottolinea l’impegno governativo che va nella direzione giusta nel dare certezza e continuità al lavoro nella scuola, nell’azione didattica e dei servizi. Ma cosa ci dicono in buona sostanza tutti questi apprezzamenti dei sindacati sull’operato del governo sulla scuola? La risposta è presto data: “ci dicono che il via all’apertura di un confronto sindacati-miur sull’ rinnovo contrattuale è dietro l’angolo”. Si notano rapporti distesi e sereni che sono il viatico e il preludio per avviare il delicato tavolo contrattuale. Che ci sia distensione e serenità tra sindacati e governo è dato dal fatto che nessuno dei firmatari del contratto scuola attualmente vigente, abbia eccepito sull’art.8 del decreto legge sulla scuola. Ma cosa ci sarebbe da eccepire su questo articolo del decreto? A quanto è dato sapere, ma bisogna attendere il testo definitivo, nell’art.8 del decreto ci sarebbe scritto quanto segue: “ le attività inerenti ai percorsi di orientamento sono ricomprese tra le attività funzionali all’insegnamento non aggiuntive e riguardano l’intero corpo docente. Ove siano necessarie attività ulteriori, che eccedano l’orario d’obbligo, queste possono essere remunerate con il Fondo delle istituzioni scolastiche nel rispetto della disciplina in materia di contrattazione collettiva .” Se questo fosse confermato dal testo definitivo , si tratterebbe di una riscrittura dell’art.29 del contratto scuola, in cui si normano le attività funzionali all’insegnamento. Perché i sindacati tacciono rispetto a questa ulteriore invasione di campo della legge sui patti contrattuali? È solo una questione di cautela, in attesa del testo definitivo o si tratta di uno stato di assuefazione rispetto agli atti parlamentari invasi del contratto? Queste sono domande che dovranno avere presto una risposta, in attesa dell’avvio delle trattative del rinnovo contrattuale, sempre che il governo non entri in crisi e tutto va gambe all’aria
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