Secondo le aspettative del Ministero, il 7 gennaio avrebbe dovuto essere il giorno del ritorno in classe per migliaia di alunni finora costretti alla didattica a distanza.
Purtroppo, se la pandemia non sta dando tregua ed i numeri invitano alla massima prudenza, la risposta per il mondo della scuola non è stata né tempestiva, né univoca, in quanto si assiste in questi giorni a ripartenze in ordine sparso stabilite dalle singole regioni.
In buona sostanza, nella migliore delle ipotesi, la didattica a distanza potrebbe continuare quantomeno per tutto il mese di gennaio, a quasi un anno dall’inizio della crisi sanitaria.
Sono molti tuttavia gli aspetti critici della didattica a distanza che hanno messo a dura prova il sistema scuola.
Si è infatti parlato troppo poco dei rischi, diretti ed indiretti, derivanti dalla didattica a distanza, dalla salute di docenti ed alunni ed i conseguenti eventuali profili di responsabilità dei dirigenti scolastici, all’obbligo di vigilanza sugli alunni, che grava sui docenti anche durante la Dad – ma bisogna vedere entro quali limiti, ed agli eventuali connessi profili di responsabilità dell’istituzione scolastica.
Quella che ormai, da quasi un anno, è una modalità istituzionalizzata di svolgimento della didattica, richiederebbe, oltre alle regole già fissate dal Ccni, recentemente sottoscritto per gli aspetti concernenti il rapporto di lavoro del personale, una revisione più ampia dell’organizzazione delle singole istituzioni scolastiche.
Ci si riferisce, ad esempio, alla necessità di adeguare la copertura assicurativa con la modifica delle condizioni contrattuali che assicurano alunni e docenti solo all’interno della scuola, considerato che gli studenti, in base alle circolari Inail, sono considerati “una particolare categoria di soggetti che non hanno un rapporto di lavoro e che sono assicurati in via eccezionale” solo per particolari ipotesi di infortunio che potrebbero verificarsi con l’ausilio sistematico e non occasionale di macchine elettriche (computer, tablet, ecc.); il tutto connesso al dovere di vigilanza del dirigente sulla sicurezza e sull’incolumità degli allievi durante la Dad alla luce del patto di corresponsabilità sottoscritto all’atto dell’iscrizione ed ammissione dell’alunno a scuola.
Ed infine, ma l’elenco è sicuramente più lungo, sarebbero da rivedere le regole sul piano disciplinare, per le conseguenze sugli studenti che dovessero porre in essere comportamenti censurabili o che dovessero consentirne da parte di terzi.
Sono quindi certamente auspicabili approfondimenti, su queste e le altre tematiche direttamente o indirettamente collegate alla didattica a distanza che, in maniera tanto improvvisa, quanto prepotente ma inevitabile, ha stravolto i meccanismi ormai rodati della didattica tradizionale.
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