Gli assistenti alla autonomia e comunicazione, gli operatori socio educativi che affiancano e supportano lo studente con disabilità sensoriale, psicofisica e con autismo, quando necessario, chiedono tutele.
La First per I 50 mila assistenti
Le chiede la FIRST per i 50mila assistenti che si occupano di favorire l’inclusione scolastica degli alunni e studenti con disabilità nelle scuole.
Figura non normata
Questa figura professionale (prevista dall’articolo 13 della L.104/92), precisa la FIRST, non è attualmente normata, e manca una definizione univoca per quanto riguarda ruoli, funzioni, percorsi formativi e trattamenti economici, per questo, segnala l’urgenza di internalizzare nel MIUR i circa 50mila assistenti che attualmente fanno capo agli enti territoriali.
Stabilizzare gli assistenti
Nel ribadire l’importanza di questa figura nel processo di inclusione scolastica degli alunni con disabilità, la FIRST ricorda come il DLGS 66 del 2017, all’art. 7 e 9, abbia previsto, per la prima volta dal punto di vista normativo, che il GLIS, ai fini della redazione del PEI “ deve” essere composto anche dagli assistenti, in primis quelli all’autonomia e comunicazione.
La FIRST chiede quindi la stabilizzazione di circa 50.000 assistenti all’autonomia e comunicazione, anche alla luce del fatto che il MIUR, con un bando pubblico si accinge a internalizzare ben 11.263 addetti alle pulizie, all’interno del personale ATA, mentre allo stesso tempo tiene chiusa la porta dell’ingresso a chi ogni giorno frequenta la scuola a volte persino con maggiori o pari ore degli stessi docenti. La richiesta, quindi, è che venga attivato un processo di internalizzazione anche per gli ASACOM, che coinvolga il MIUR, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il MEF, il Governo nel suo insieme.
Quali sarebbero i pro della stabilizzazione lavorativa?
a) minori e ingenti costi risparmiati complessivamente dagli enti territoriali e quindi dalla finanza pubblica generale;
b) Stabilizzazione definitiva di migliaia e migliaia di lavoratori qualificati e competenti che vivono costantemente una situazione e condizione personale di precarietà legata a diversi fattori;
c) Migliore ed effettivo processo di inclusione degli alunni con disabilità, in quanto ogni disservizio, ogni ritardo, ogni insufficienza nell’assegnazione di queste figure si scarica in modo drammatico sul processo di inclusione dell’alunno/a che ne ha bisogno e indirettamente sulla famiglia;
d) Certezza totale della presenza dell’assistente sin dal primo giorno di scuola e possibilità per le scuole di potere disporre nel proprio organico della loro presenza, con la possibilità di predisporre un migliore piano dell’inclusione dell’ Istituto e tutti gli altri atti collegati a garantire il diritto allo studio e all’istruzione dei detti alunni;
e) Eliminazione, quasi totale, dei costi