Gli Ata dimenticati

Finito l’anno scolastico, durante il quale, nessuno ha accennato alle problematiche del personale ATA, nel caso di specie, le tante agognate assunzioni, inizierà l’estate, durante la quale tutti i sindacati e associazioni, per mero proselitismo, inviteranno a ricorsi a diffide o quant’altro. Un copione già visto, triso e ritriso, una farsa pirandelliana, per rimanere in tema siciliano, che, durante l’agosto 2015, ha offerto vane speranze a precari alle prese con la naspi. Giannini aveva, infatti, annunciato l’assunzione di 6.243 persone ma il Dipartimento della Funzione Pubblica bloccò i contratti a tempo indeterminato a favore degli ex dipendenti delle Province. Gli ex impiegati e non solo che lavoravano negli enti provinciali dovevano essere dirottati tra i banchi.

Nella legge di stabilità 2015, commi 422 e successivi, è stata stabilita, infatti, una ricognizione dei posti liberi da destinare alla mobilità per la collocazione di questo personale. La Legge prevedeva che in base al turn over andavano assunti, gli stessi uffici di viale Trastevere, chiesero al Mef l’autorizzazione a procedere con i contratti a tempo indeterminato, ma, la risposta fu negativa. Va ricordato che oltre a questi 6.243 che dovevano essere stabilizzati a seguito dei pensionamenti, vi erano 4.000 posizioni destinate alle supplenze annuali fino al 31 agosto. Al netto di questi, inoltre, ancora 20mila posti liberi che ogni anno affidiamo ai contratti fino al 30 giugno. A fronte di questo dato di circa 30mila possibili assunzioni a settembre ci furono zero contratti a tempo indeterminato.

Rullarono i tamburi, tutti scesero sul sentiero di guerra, l’impressione fu di una novella crociata, non in terra santa, ma, al Miur. L’epilogo fu che agli Ata per l’anno scolastico 2015/16 dopo Fase A, fase B, girone d’andata e di ritorno Champions League  per i docenti, non è rimasto neanche il caffé, alle OO.SS. e/o alle associazioni le iscrizioni, ma, di certo assisteranno, anche, quest’anno alle sceneggiate estive

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