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Gli Ata minacciano lo sciopero della fame

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E’ ormai risaputo che i tagli colpiscono soprattutto la possibilità di chiamare i supplenti Ata. Infatti aumentano gli ostacoli alle sostituzioni dei colleghi assenti:

a) non si possono conferire supplenze al personale amministrativo per assenze che si verificano nelle scuole con più di 2 unità di personale;

b) non si possono conferire supplenze per assenze di assistenti tecnici in tutte le scuole in qualsiasi condizione;

c) non si possono conferire supplenze per i primi sette giorni di assenza dei collaboratori scolastici; in questo caso si provvede con le ore eccedenti; e in questo caso si attinge al MOF per le ore eccedenti sia del personale docente che Ata. E ciò in via prioritaria rispetto a tutte le altre attività.

La Flcgil commenta subito il provvedimento, sottolineando come non reggerà alla prova dei fatti: “Restrizioni su restrizioni che non reggeranno alla prova dei fatti (ricordiamo il divieto di non conferire supplenze per assenze di meno di trenta giorni per il personale Ata che si dovette superare dopo poco tempo). Ma anche peggioramento dell’offerta formativa dal momento che il MOF sarà risucchiato dalle supplenze: sullo stesso MOF sarà impossibile programmare dacché non si potrà prevedere il fabbisogno di supplenze. Anche per questa via: Addio MOF!”

Nel frattempo il personale Ata, e in particolare il personale amministrativo, sta valutando la possibilità di iniziare uno sciopero della fame per contrastare le politiche del governo Renzi.

Ci scrive l’assistente amministrativo Mario Di Nuzzo: “I dettagli del taglio al personale ATA contenuto nella legge di stabilità non lasciano dubbi sul disastro che sta per succedere nelle scuole pubbliche. Ancora una volta a pagare le peggiori conseguenze sono i burocrati “tutto fare”, gli assistenti amministrativi di cui il governo Renzi vuole disfarsi. Nuovi tagli lineari agli organici e alle supplenze del personale ausiliario, tecnico ed amministrativo costituiscono un serio problema per migliaia di lavoratori e famiglie ai quali non resta che scendere in piazza, anche rischiando la propria vita.”

Se quantifichiamo infatti, continua Di Nuzzo, i tagli appaiono spaventosi: “La previsione di tagli fino al 50% dei posti vacanti e disponibili a settembre 2015, cioè di 923 posti di assistente amministrativo, di 819 posti di collaboratore scolastico e di 275 posti di assistente tecnico rappresenta qualcosa di sconcertante e inaspettato per la categoria e per la scuola pubblica.”

A questo aggiungasi una previsione altrettanto inquietante: “Il testo della legge vieta sì, di conferire supplenze ai collaboratori scolastici se non dopo 7 giorni di assenza, agli assistenti amministrativi se non in scuole con meno di 3 unità di personale, mentre non sarà più possibile sostituire gli assistenti tecnici, ma senza prevedere un organico funzionale alle attività del personale suddetto, così come previsto per i docenti, con i risparmi delle supplenze brevi. Per fare un esempio a Catania c’è una sola scuola con meno di 3 unità in organico su circa 190 autonomie scolastiche, per cui era più ragionevole prevedere che non sarebbe stato più possibile sostituire gli assistenti amministrativi.”

A questo punto sorge spontanea una domanda: “Ma perché il Miur ha previsto l’aggiornamento o nuova inclusione di nuovi candidati in terza fascia Ata per il triennio 2014/2017, se aveva intenzione di risparmiare 100 milioni di euro proprio sulle supplenze brevi e riducendo gli organici? Per fare spendere soldi di raccomandata A/R – inutilmente – a migliaia di candidati? Per illuderli consapevolmente, sapendo che non lavoreranno mai?”

 

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Proprio la Regione Sicilia di recente rappresentata da alcuni deputati del PD siciliano tra cui M. Maggio, ex Segretario Generale della FLC-CGIL Sicilia intenzionata a sostenere le istanze della categoria, ha presentato una mozione e una risoluzione finalizzate ad impegnare la Regione ad intraprendere ogni utile iniziativa in favore del personale ATA e in particolare alla trasformazione della graduatoria permanente Ata in graduatoria ad esaurimento – analogamente – ai docenti con possibilità di aggiornamento triennale e scelta di provincia diversa da quella di inclusione del candidato, alla previsione della copertura di tutti i posti vacanti e disponibili ATA – analogamente – ai docenti, all’istituzione dell’organico funzionale con superamento della distinzione tra organico di diritto e organico di fatto anche per il personale ATA – analogamente – ai docenti, e alla revisione degli organici ATA, ma secondo quanto indicato nella legge di stabilità 2015, anche questa ennesima iniziativa politica sembra essere di segno contrario rispetto alla volontà del governo che invece vuole cancellare gradualmente la figura dell’assistente amministrativo attraverso la digitalizzazione delle segreterie scolastiche, attraverso i fondi che proverranno dai tagli all’AFAM e il cui investimento pari a 10 milioni di euro avrà come scopo la riduzione progressiva della necessità di personale addetto alle segreterie.

 

Conclude Di Nuzzo: “Di fronte a questa previsione, un gruppo di assistenti amministrativi non ci stanno e stanno valutando la possibilità, rispetto alle proprie condizioni di salute, di intraprendere uno sciopero della fame a Roma. Facciamo un appello alle forze politiche serie, e in particolare alla minoranza del PD che non condivide il testo della legge, per quanto sopra indicato, di intraprendere tutte le necessarie iniziative a difesa e tutela dei diritti della categoria, perché da un governo di destra ce li saremmo aspettati i tagli, da uno di sinistra no e fra l’altro con una sentenza imminente della Corte di Strasburgo sul precariato scolastico prevista per il 26 novembre. E poi non ci meravigliamo se tali politiche inducono la gente a togliersi la vita, anche se tali accadimenti non fanno più notizia.”

A mali estremi estremi rimedi. Il personale Ata non ci sta ad arrendersi. E Renzi dovrà ripensarci.