Gli Ata vogliono una loro rappresentanza sindacale su base nazionale
L’ultima scellerata firma sulle rappresentanza sindacale da parte delle Confederazioni Cisl-Cgil-Uil e Confindustria e di seguito già quella pubblica non lasceranno ancora una volta fare assemblee in orario di lavoro chi è al di sotto del 5% fra tesserati e voti per le Rsu locali. Nel comparto scuola gli Ata sono solo il 18% contro il 82% dei docenti per un totale di un milioni di lavoratori.
Questo comporta che gli Ata non abbiamo e non avranno mai una rappresentanza che fa gli interessi degli amministrativi, dovranno sempre votare e delegare dei docenti. Un’altra regola antidemocratica è quella di aver tolto la possibilità di votare su liste nazionali, sapendo che con questo sistema avremmo potuto avere come era giusto la possibilità di un dirigente nazionale Ata con la possibilità di sedersi al tavolo delle trattative. Tutto questo gli Ata. lo stanno pagando per questi motivi, infatti gli accordi ex enti locali come quello del 2001 non si doveva fare. Credo che fare una richiesta ai sindacati di far votare la loro rappresentanze solo nella professione fra docente e Ata sia regola democratica, come per altro è prevista nelle elezioni del Consiglio d’istituto perché la diversità delle problematiche del lavoro è molto differente.