Con 1.200 euro al mese tanti insegnanti hanno difficoltà a muoversi: lo ha detto la ministra dell’istruzione Valeria Fedeli nel corso del videoforum di Repubblica.it. Tuttavia trova pure irrisorio quanto investito sino a oggi dagli ultimi due Governi per il rinnovo contrattuale che ha portato il potere delle buste paga di chi opera nella scuola quasi 20 punti percentuali sotto il costo della vita.
Fedeli ha citato il caso del Centro Nord Italia, dove c’è carenza d’insegnanti di matematica e scienze, ricordando che sulla scelta di trasferirsi certamente non è trascurabile l’aspetto economico.
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Per Anief però occorre che il Governo aumenti gli stipendi di 210 euro netti, una cifra che deriva per metà dalla mancata adozione dell’indennità di vacanza contrattuale, per l’altra metà dall’incremento stipendiale vero e proprio.
Alla cifra vanno aggiunte delle indennità speciali, previste dalle direttive europee, qualora il docente debba raggiungere il luogo di lavoro in siti geografici lontani dalla propria residenza. È la stessa filosofia che ha ispirato Governo e legislatore nel realizzare la legge delega di riforma della scuola italiana all’estero, dove chi fa l’insegnante si vede ridotta l’indennità tabellare, a cui già erano state apportate insensate sforbiciate negli ultimi anni.
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