La Tecnica della Scuola aveva lanciato un sondaggio sul gradimento delle telecamere a scuola da parte dei docenti che per lo più si erano espressi in maniera non del tutto favorevole, anzi. Senonchè il dibattito non si è ancora sedato del tutto e la rivista Vanity Fair ha chiesto al presidente di Federprivacy, Nicola Bernardi, il suo parere.
Nelle grandi linee, per il presidente, se per un verso “i genitori hanno il desidero di proteggere i loro figli”, “come ci sono farmaci i cui effetti collaterali possono risultare superiori ai benefici, anche per la videosorveglianza nelle scuole occorre soppesarne i vantaggi e gli svantaggi prima di concludere che l’installazione delle telecamere possa costituire la soluzione definitiva al problema”.
“Con lo stesso spirito, la normativa sulla privacy tiene conto della necessità di sicurezza degli individui, senza però penalizzarne la loro dignità e gli altri loro diritti fondamentali, specialmente laddove sono coinvolti dei minori.
Giusto per fare un esempio, se inquadrati da telecamere mentre sono a scuola, i bambini potrebbero essere osservati non solo dai propri genitori, ma anche da quelli di altri compagni di classe, e non è detto che questo possa essere sempre gradito.
Ma peggio ancora, ormai le immagini di qualsiasi telecamera moderna sono potenzialmente intercettabili su internet da guardoni, malintenzionati o anche pedofili, che potrebbero essere agevolati nei loro scopi criminosi proprio da quelle telecamere che dovrebbero fornire una garanzia in più ai genitori.
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E che non occorra essere hacker per intromettersi nella vita altrui: Telecamere sì, ma con il contagocce, e solo dietro prescrizione del medico”.
“Il Garante della privacy è il nostro medico. Se dai numerosi approfondimenti che l’Autorità ha fatto sulla materia sono emerse spesso molte criticità e limiti all’impiego delle telecamere per controllare i minori nelle scuole, ciò vuol dire attenta analisi a tutela nostra e dei minori. Ovviamente, anche Federprivacy é a favore della difesa dei diritti fondamentali degli individui giovani e adulti, e non può essere altro che d’accordo con il Garante”.
“L’ipotesi di un controllo massivo”, dice ancora Nicola Bernardi, “ da parte dei genitori attraverso le telecamere comporta molti rischi e pericoli per i nostri figli, e le soluzioni sono di rado definitive.
“Potrà sembrare banale, ma in molti casi, le soluzioni migliori sono invece quelle di istruire fin da piccoli i bambini a riferire subito ai genitori se qualcuno a scuola li tratta in maniera eccessivamente brusca, chiedere loro come è andata a scuola ogni giorno, non prendere alla leggera alcun segno che possa destare sospetto, e poi conoscere bene gli insegnanti e mantenere con loro un regolare dialogo, in modo da affrontare e fugare subito qualsiasi eventuale dubbio sul corretto operato del personale scolastico.