Categorie: Politica scolastica

Gli effetti della riforma? Non prima di tre anni

Quanto tempo occorre per vedere gli effetti della riforma della scuola? “Ci vorranno tre anni, la legge lo dice chiaramente”, dice sicuro il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

Per il ministro, le parole chiave della riforma (autonomia, valutazione, responsabilità e trasparenza) ”richiedono alcuni anni per andare a regime. Chi entra quest’anno ha la possibilità di avere un contesto flessibile, adeguato al cambiamento, di imparare potenzialmente cosa significa avere un’istruzione solida ma al tempo stesso adattabile”.

E ancora: ”tre anni sono tanti o pochi nel ciclo dell’istruzione di un paese? Forse sono pochi”, aggiunge poi il responsabile del Miur. Anche se polemiche e proteste contro la riforma non si arrestano, Giannini non teme un altro anno caldo: ”ne ho vissuto uno talmente complicato che può solo migliorare”, commenta con una battuta che denota determinazione.

 

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Tra poche ore inizierà l’anno scolastico, con allievi e docenti di Bolzano già in classe il 7 settembre: ”Gli studenti italiani entrano in una scuola che potenzialmente è migliore, ma questi non sono processi che trasformano la realtà su cui incidono con un ‘click”’, continua il ministro. Sul tema della mobilità ”questa riforma non la incrementa, anzi nel tempo lo diminuirà perchè passeremo da quest’anno a concorso. La mobilità sarà fisiologica non più del 15% su un ammontare di 100mila persone”. Per avere certezza su questi dati, però, bisognerà attendere l’esito della fase B e soprattutto della C (con 55mila assunzioni in ballo).

 

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Alessandro Giuliani

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