Quando De Luca, governatore della Campania, si attribuisce il merito di aver chiuso per primo le scuole, fa un grande errore. Ha creato soltanto disorientamento.
Adesso molti genitori nel nostro quartiere hanno giustamente paura e non vogliono mandare i figli a scuola. Ma come-obiettano-zona gialla chiudi le scuole e zona rossa le apri? De Luca promette di fare screening volontario per gli insegnanti, il personale ATA e gli alunni. Ma se vuole tranquillizzare i genitori, lo screening deve essere obbligatorio e fatto nelle scuole, altrimenti non ha senso. E questo vale per tutta l’Italia. O sei in grado di fare uno screening di massa nelle scuole o le chiudi.
Ci troviamo di fronte al dilemma accaduto anche in Puglia: una parte dei genitori chiede di aprire le scuola; un’altra parte, appoggiata da insegnanti timorosi di contagiarsi, chiede di svolgere la didattica digitale.
Emiliano, il governatore della Puglia, non ha torto quando propone entrambe le soluzioni, sebbene venga accusato di creare confusione.
Il ministro Azzolina non può ignorare a questo punto il dilemma. Molti genitori, soprattutto nei quartieri più poveri, hanno paura di mandare i figli a scuola in presenza. Cosa facciamo? Li denunciamo ai servizi sociali, al tribunale dei minori e poi? Li bocciamo in massa?
Diceva il Manzoni che se uno il coraggio non lo ha, non se lo può dare. Noi dobbiamo capire sia i genitori che vogliono far frequentare i figli a scuola sia quelli che hanno paura e non li fanno frequentare.
Dobbiamo, caro ministro Azzolina, offrire in questo momento storico, in cui i contagi sono elevati in tutta Italia, la possibilità di offrire le due opzioni: didattica in presenza e didattica a distanza. Altrimenti negheremo a molti studenti che restano a casa per paura il diritto all’istruzione.
Eugenio Tipaldi
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