Gli immessi in ruolo in fase C e quelli della fase B abbandonati a loro stessi

Sono una docente neo immessa in ruolo in fase B felice per il mio nuovo stato giuridico. Dopo 20 anni di precariato nella mia provincia (Cosenza), finalmente la notte del 2 settembre è arrivata la fatidica “proposta di assunzione” in provincia di Roma. Ho messo da parte tutte le incresciose vicissitudini familiari che mi avevano impedito di partire subito dopo l’abilitazione per “prendere il ruolo” in altra provincia.

Il 4 settembre sono stata convocata dall’AT di Cosenza per gli incarichi a tempo determinato.

Ho avuto mille rassicurazioni: anche se ero stata immessa in ruolo nella classe di concorso A059 (scienze matematiche, fis, chim e nat scuola secondaria di primo grado), avrei potuto prendere l’incarico in AD01 (sostegno scuola secondaria di secondo grado)  e fare l’anno di prova e formazione facendo valere il titolo d’accesso (laurea in matematica) che consente di insegnare nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Confortata soprattutto da sindacalisti di varie sigle ho accettato l’incarico.

Poi è arrivato il DM 850 e con lui la beffa: gradi diversi niente anno di prova e formazione. E il titolo d’accesso che fine fa? Si possono cambiare le regole del gioco mentre si sta giocando? Beffata dal DM 850 e beffata dalle varie sigle sindacali.

Infatti pare che tutti siano impegnati in chissà quali discussioni sui massimi sistemi e non possono occuparsi dell’anno di prova e formazione. Sono delusa, amareggiata, sconfortata.

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