In quale regione italiana troviamo i docenti con l’età media più alta? Spulciando i dati disponibili sul sito del Miur, possiamo rilevare che in Calabria e in Basilicata si trovino i docenti “più vecchi”. In Calabria il 51,6% ha più di 54 anni, in Basilicata il 49,7%, in Sardegna del 44,8%. La media del Sud è 44,2 per cento, mentre quella nazionale il 40 per cento.
Dall’analisi della distribuzione degli insegnanti con più di 54 anni per ogni livello di istruzione, emerge che nelle scuole secondarie di primo e secondo grado si registrano le percentuali più elevate, rispettivamente il 45 e il 52 per cento. Seppur minoritaria in ogni livello di istruzione la quota di insegnanti under 44 registra numeri più elevati nella scuola primaria.
Nel 2016/2107, secondo i dati del Miur, l’età media dei professori italiani si è attestata a 51,2 anni (in aumento rispetto ai 50,7 anni del 2015/2016, dove per la prima volta era scesa di 6 mesi per effetto della Buona Scuola – nel 2014/2015 l’età media dei docenti toccava 51,1 anni).
Gli insegnanti giovani sono “mosche rare”: sotto i 30 anni ci sono appena 5.500 docenti (di cui quasi 2.900 nella scuola primaria); sono comunque in aumento, erano infatti 2.987 nel 2014/2015. Gli under 40 (i 30-39enni) sono circa 71.400. Anche qui in crescita: nel 2014/2015, prima della legge 107, erano 60.694. I prof sotto i 40 anni sono attualmente meno del 10% dei complessivi 738mila docenti a tempo indeterminato oggi presenti nelle nostre scuole (di cui l’82,6% donne – a fronte di una media Ocse intorno al 68% alle medie, 58% alle superiori).
Dati Avvio Anno Scolastico 2017 2018
Osserva il segretario regionale della Flc Cgil Sardegna, Ivo Vacca: “Pur confermando una tendenza a livello regionale molto simile alle regioni del Sud, questi dati ci inducono a riflettere su quanto avverrà nei prossimi dieci anni, quando necessariamente si compirà il cambio generazione di quasi la metà del corpo docente”.
Ci sarà pertanto una necessità di nuovi insegnanti che abbiano i requisiti per le immissioni in ruolo, dal momento che già per l’anno scolastico in corso, dei 1300 posti disponibili (di cui oltre 500 erano legati ai pensionamenti) solo 700 sono stati effettivamente assunti:
“Una situazione legata all’insufficienza del numero di docenti con i titoli richiesti, cioè iscritti alle Gae o vincitori dell’ultimo concorso”, ha spiegato Vacca sottolineando la necessità che venga bandito il concorso annunciato dal ministro Fedeli, proprio con l’obiettivo di colmare questo gap.
L’auspicio è che il ministro dell’Istruzione rispetti i tempi previsti e che quindi entro il 2018 esca il bando riservato ai docenti non abilitati ma con tre anni di insegnamento e a quelli abilitati inseriti nelle graduatorie d’Istituto: “Solo in questo modo – ha concluso il segretario Flc – sarà possibile anche per la Sardegna coprire i posti previsti per le immissioni in ruolo, sia quelli dovuti ai pensionamenti dell’anno in corso sia quelli che ci assegnerà il ministero”.