Nelle parole del ministro Azzolina: “Sicuramente quello che prende oggi un insegnante è poco. Ancor di più, quello che prendono gli insegnanti della scuola primaria e infanzia, che guadagnano meno della scuola secondaria. E questa è una cosa che non abbiamo mai capito” è del tutto evidente la crisi della scuola e della società italiana dove vige la confusione e l’ideologia e del buonismo.
Un uomo di immensa cultura come il ministro Gentile, universalmente riconosciuto come un filosofo di statura europea negli anni ’20 del secolo scorso, ben consapevole della difficoltà di imparare ed insegnare materie come ad esempio il greco classico o l’analisi matematica non avrebbe mai posto sullo stesso piano chi insegna nella scuola d’infanzia o di primo grado con chi si cimenta con tali difficili discipline nella scuola secondaria.
Corrado Di loro