Nelle parole del ministro Azzolina: “Sicuramente quello che prende oggi un insegnante è poco. Ancor di più, quello che prendono gli insegnanti della scuola primaria e infanzia, che guadagnano meno della scuola secondaria. E questa è una cosa che non abbiamo mai capito” è del tutto evidente la crisi della scuola e della società italiana dove vige la confusione e l’ideologia e del buonismo.
Un uomo di immensa cultura come il ministro Gentile, universalmente riconosciuto come un filosofo di statura europea negli anni ’20 del secolo scorso, ben consapevole della difficoltà di imparare ed insegnare materie come ad esempio il greco classico o l’analisi matematica non avrebbe mai posto sullo stesso piano chi insegna nella scuola d’infanzia o di primo grado con chi si cimenta con tali difficili discipline nella scuola secondaria.
Corrado Di loro
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…
"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…