Gli insegnanti di Religione fanno parte dell’organico dell’autonomia” così ha dichiarato il Ministro Stefania Giannini, rispondendo all’interrogazione che la deputata Milena Santerini (Scelta Civica) ha presentato alla Camera dei Deputati il 20 settembre.
Una nuova “breccia di Porta Pia” si apre e allontana le nubi del dubbio e della confusione.
Dovrebbero essere quindi sfatate le tensioni oppositive e discriminatorie che a causa della mancata soluzione del problema, per ora negata dal MIUR, nonostante gli interventi anche ad alto livello della CISL Scuola, in alcuni isituti scolastici ha visto per ora confermata l’emarginazione degli insegnanti di Religione con l’esclusione dalla finzione di “vicario del dirigente” lodevolmente espletata negli anni precedenti.
La legge n. 824 del 1930, all’articolo 7, disponeva che: «Gli incaricati dell’insegnamento religioso hanno gli stessi diritti e doveri degli altri docenti, fanno parte del corpo insegnante e intervengono ad ogni adunanza collegiale di esso, plenaria o parziale»;
successivamente la legge 25 marzo 1985, n. 121, nel protocollo addizionale, all’articolo 5 (in relazione all’articolo 9), attuativa degli accordi di revisione del Concordato con la Santa Sede, ha stabilito che: «L’insegnamento della religione cattolica nelle scuole è impartito da insegnanti che siano riconosciuti idonei dall’autorità ecclesiastica, nominati, d’intesa con essa, dall’autorità scolastica»;
Anche le successive norme analoghe (decreto del Presidente della Repubblica n. 751 del 1985, Testo Unico decreto legislativo n. 297 del 1994, art. 309 decreto del Presidente della Repubblica n. 202 del 1990, decreto del Presidente della Repubblica n. 175 del 2012) affermano con chiarezza che gli insegnanti di religione cattolica fanno parte della componente docente degli organi della scuola e hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri degli altri insegnanti;
In una dichiarazione riservata, inviata alle Organizzazioni Sindacali, da un autorevole funzionario del MOIU tessa a rettificare una interpretazione precedentemente fornita si afferma che «la determinazione dell’organico relativo a questa materia avviene con un criterio diverso e separato»; inoltre, il rapporto di lavoro degli insegnanti di religione, oltre che di ruolo, prevede a norma del CCNL (art. 19) anche contratti di “incaricato annuale”;
La sollecitazione pervenuta al Ministero consente di rendere più sereno il lavoro dei docenti di religione che svolgono anche la funzione di “vicario del dirigente” e per gli incaricati annuali che ancora permangono si auspica un regolare concorso per completare le proporzioni previste nell’Intesa tra Ministero e Conferenza Episcopale Italiana, dato che in questi anni si sono liberati molti posti di docenti di ruolo, andati in pensione.
L’azione dei Sindacati di categoria è attiva e dinamica e il dipartimento dei docenti di Religione della CISL Scuola di Catania, coordinato da Carmelo Mirisola, insieme al suo gruppo di Coordinatori per IRC, sono costantemente impegnati, perché vengano garantiti i diritti dei docenti di religione nelle scuole della provincia.
Scorrendo le notizie dei vari siti ed i messaggi WatsApp spesso emergono delle questioni veramente anomale, espressione di grettezza, se non a volte di manifesta prevenzione ideologica.
Il momento storico e culturale che si attraversa non è per nulla agevole, ed occorre che almeno le conquiste di democrazia e di diritti non vengano calpestate e disattese.
In questa battaglia sono uniti non soltanto i cattolici e le associazioni professionali di categoria, ma anche esponenti politici di diverse estrazioni partitiche, sono uniti e concordi nel chiedere il riconoscimento dei diritti connessi alle norme Concordatarie e all’uguaglianza tra i docenti della scuola.
Nemmeno la diminuzione sensibile di iscritti nelle scuole, dovuta al tasso demografico in forte discesa,…
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