I docenti di sostegno passano nel giro di pochi anni alla materia? “È comprensibile, perché a forza di misurarsi con il dolore degli altri, con il disagio, con le difficoltà, ci sta che ci sia un momento in cui psicologicamente dici basta, sono arrivato. Anche tra i miei colleghi, molti hanno vissuto e hanno fatto l’esperienza del sostegno come una sorta di ripiego perché non riuscivano ad entrare; ma molti sono rimasti nonostante le difficoltà” ma non nascondiamoci che è usurante. Così Stefania Auci, l’autrice dei best seller I leoni di Sicilia e L’inverno dei leoni, tuttora insegnante di sostegno, in occasione della Giornata mondiale del docente 2022.
E sulla presunta alleanza tra scuola e famiglia dice che “non c’è. Quest’alleanza è più unica che rara. Quando si verifica, si lavora, si lavora per il bene dei ragazzi, quando non si verifica succede davvero un disastro, soprattutto per il sostegno. Quello che mi sento di dire è che spesso i docenti di sostegno vengono lasciati a se stessi. Purtroppo, soprattutto gli insegnanti più anziani ci vedono come un elemento di disturbo. Questo non accade per gli insegnanti più giovani, perché invece conoscono e riconoscono il valore aggiunto di una persona che sta a metà strada tra la classe e gli insegnanti curricolari”.
“Sono tutte questioni legate al benessere mentale, non soltanto dell’insegnante di sostegno, ma di tutti i docenti e dei ragazzi – conclude – per questo sarebbe importante la presenza di un operatore psicologico all’interno della scuola”.