Quello che conta è puntare alla “centralità dell’italiano, a tutti i livelli” perché occorre “contrastare il pessimismo che deriva dai dati delle inchieste nazionali e internazionali, da cui risulta che gli italiani hanno gravi difficoltà nella comprensione dei testi scritti e nell’individuazione del soggetto nel suo legame con il verbo, appena il soggetto stesso sia collocato in una posizione non immediatamente prevedibile, in inizio di frase”. A sostenerlo è il professor Claudio Marazzini, ordinario di storia della lingua italiana, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, oltre che membro della sottocommissione disciplinare per la lingua italiana presso il ministero dell’Istruzione.
Parlando con l’Adnkronos delle anticipazioni fornite dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, relative alla revisione dei programmi della scuola dell’obbligo, Marazzini ha detto di essere compiaciuto del fatto “che si cominci a discutere su alcuni degli argomenti che sono stati discussi nelle sottocommissioni ‘disciplinari’ nominate dal ministro per la revisione delle Linee guida; Linee guida che si vorrebbero ora più precise rispetto al passato (prima non si capiva se tali Linee fossero suggerimenti generici, buoni consigli, o solamente vaghe suggestioni)”.
Per molti cittadini italiani, in effetti, la comprensione del testo scritto risulta ancora molto problematica. “Vedo che tiene banco la questione del latino: in realtà – incalza Marazzini -, corsi facoltativi pomeridiani di latino nella scuola media esistono già da anni, e non sono dunque la novità del giorno. A me interessa semmai il rapporto tra l’italiano e il latino, così come l’aveva impostato Francesco Sabatini in una celebre grammatica intitolata ‘La lingua e il nostro mondo’. È un rapporto che emerge nella storia delle parole, nell’etimologia, nella toponomastica, nell’onomastica”.
“In questo senso – argomenta Marazzini – è interessante il dibattito sulla grammatica che si sta sviluppando in questi mesi in varie sedi culturali importanti, dalla rivista del ‘Mulino’ al Tema del mese dell’Accademia della Crusca, una discussione avviata da Mirko Tavoni, a cui hanno partecipato illustri linguisti. La centralità dell’italiano dovrebbe essere evidente anche in queste nuove Linee guida”.
Secondo l’esperto di lingua italiana, “non esistono solo Intelligenza artificiale, skill trasversali, tecnologie d’avanguardia e lingua inglese; si prospetta ora un lavoro concreto sulla lingua: lessico, grammatica e comprensione del testo”.