Il Miur avrebbe dato indicazioni alle scuole solo per lo svolgimento delle attività inerenti il teatro e non per quelle della danza.
Per questo motivo, circa trecento operatori di tutto il paese iscritti all’albo nazionale Giocodanza hanno deciso di chiedere “legittimazione delle arti coreutiche al Miur visto che, malgrado la legge 107/2015 sulla ‘buona scuola’ abbia aperto nuovi spazi educativi, il ministero ha diramato delle indicazioni strategiche solo per l’utilizzo didattico delle attività teatrali”: l’istanza verrà depositata lunedì 11 luglio al ministero dell’Istruzione, in viale Trastevere a Roma.
Nello specifico, con il comma 7 della L. 107/2015, il legislatore ha conferma per le scuole il potenziamento “delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano”, “delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio” e la “valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti”.
Pertanto, con l’istanza si chiede per l’anno scolastico 2016-17 “così come fatto per le attività teatrali, di emanare, pubblicare e diffondere anche per le arti coreutiche specifiche e similari indicazioni strategiche”.
Invece la “predilezione per il teatro – si legge nella polemica nota dei promotori della protesta – ha spinto il mondo italiano della danza ad interrogarsi su questo insolito privilegio che, nelle documentazioni predisposte per le scuole ha, di fatto, escluso le arti coreutiche. È nata così prima una riflessione, poi una presa di coscienza ed ora un’azione concreta che, attraverso la petizione nazionale degli operatori italiani della danza”.
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