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Gli organici sono più che adeguati

E’ contenuta in una dozzina di cartelle la difesa dell’operato del Ministero dell’Istruzione pronunciata dal sottosegretario Valentina Aprea intervenuta nei giorni scorsi in Commissione Cultura della Camera per contrastare la “risoluzione a favore della scuola pubblica” presentata dall’onorevole Titti De Simone di Rifondazione comunista.
Oggetto del contendere erano gli organici e le risorse finanziarie per la scuola che l’opposizione parlamentare considera non solo ridotti rispetto al passato ma anche ampiamente insufficienti rispetto alle esigenze reali delle scuole.
Aprea ha subito precisato che “i dati sugli organici riferiti dagli interroganti non corrispondono assolutamente al vero” e poi ha iniziato a snocciolare numeri su numeri passando in rassegna tutti i casi citati da De Simone.
In Lombardia, ha detto Aprea, si prevede per il prossimo anno un complessivo incremento di organico di 263 unità, rispetto a quest’anno.
Per la sola scuola dell’infanzia è previsto un aumento di 307 posti.
Secondo Aprea anche le proteste sul tempo pieno non hanno ragion d’essere: “In Lombardia l’attribuzione di ulteriori 140 posti ha consentito di far fronte alle esigenze del tempo scuola richiesto dalle famiglie assicurando di fatto le 40 ore per tutte le richieste pervenute in tal senso, anche se di nuova istituzione”.
“Le difficoltà
– ha però aggiunto il sottosegretario – sembrano riguardare piuttosto aspetti di organizzazione didattica e di progettazione non sempre riconducibili alle dotazioni organiche”.
Aprea ha citato come esempio il caso degli alunni stranieri che spesso si iscrivono ben oltre i termini prestabiliti determinando qualche difficoltà nella attribuzione degli organici necessari al funzionamento delle scuole.
Secondo quanto riferito da Aprea è vero che in Sicilia, negli ultimi quattro anni, si è registrata una diminuzione dell’organico di 1.709 posti (e non di 2.239 come sostiene l’opposizione), ma bisogna considerare la popolazione scolastica è passata da 853.600 alunni dell’anno scolastico 2002-2003 agli attuali (il dato non è ancora definitivo) 830.041.
Per non parlare, sempre secondo Aprea, dei cali degli organici del Veneto che in questi anni sono aumentati tanto che il rapporto docenti-alunni continua ad essere ampiamente assai contenuto: 18,18 nella scuola primaria, 21,75 nella secondaria di I grado e 22,03 in quella di II grado.
Scontata la replica dell’opposizione che, per bocca di Alba Sasso, ha sottolineato come le risorse per la scuola risultino di fatto non solo insufficienti ma perfino inferiori a quelle che lo stesso Governo aveva annunciato: a fronte di 8miliardi di euro promessi per la l’attuazione della legge n. 53 per il quinquennio 2004/2009, l’investimento per il periodo 2004-2006 non arriva neppure a mezzo miliardo.

Reginaldo Palermo

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