Attualità

Gli orrori della Shoah non potranno mai essere dimenticati, gli studenti romani in visita ad Auschwitz rassicurano Liliana Segre: racconteremo noi

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A ottant’anni dalla liberazione del lager di Auschwitz, 142 studenti di scuole superiori di Roma e Provincia hanno visitato i luoghi dell’orrore: al Viaggio della Memoria 2025, organizzato dal Campidoglio e dalla Città Metropolitana in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah, assieme ai ragazzi, accompagnati da alcuni insegnanti, tra gli altri hanno partecipato il sindaco Roberto Gualtieri, diversi assessori e consiglieri capitolini e il presidente della Fondazione Mario Venezia. Hanno avuto modo di rendersi conto, da vicino, di come si possa essere consumata una delle pagine più buie del secolo scorso.

Martedì 27 gennaio, nella Giornata dalla Memoria, la delegazione romana ha varcato i cancelli dei lager, prima Treblinka e poi Auschwitz; i giorni precedenti erano stati dedicati a visitare la sinagoga Tempel di Cracovia, cuore dell’ebraismo mitteleuropeo, poi alla conoscenza della città e del suo quartiere ebraico, ma anche alla visita delle celebri miniere di sale di Wieliczka.

Con i ragazzi romani era presente anche il presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun: “Voi – ha detto – raccogliete il testimone dai testimoni: ai vostri figli racconterete che chi ha subito questo orrore ve lo raccontava dalla sua viva voce”. Poi il riferimento all’attualità del Medio Oriente: “Questo è stato un periodo difficilissimo per il mondo ebraico. Purtroppo abbiamo dovuto fare i conti con un antisemitismo fortissimo, che è riemerso dalle paludi della storia. Siamo circondati da fake news, a voi il compito di capire davvero dov’è la verità della storia per prendere posizione. Sarete ricordati come quelli che erano dalla parte giusta della storia”.

E mentre in Italia facevano “rumore” i timori della senatrice Liliana Segre, secondo la quale una volta morti i sopravvissuti nessuno avrebbe più ricordato la Shoah, i ragazzi che visitavano i lager sostenevano il contrario: “Non è vero – ha detto Emanuele – , questi viaggi servono a questo, a portare avanti il ricordo”.

Secondo Lyel, 17 anni, un bisnonno rastrellato al Portico d’Ottavia, poi ad Auschwitz, infine liberato, “la paura della senatrice è fondata: i sopravvissuti stanno iniziando a mancare ma noi dobbiamo portare avanti la Memoria della Shoah e io continuerò sempre a raccontare”.

Con loro c’era Marcello Pezzetti, uno dei più importanti storici della Shoah, già consulente di Steven Spielberg per ‘Schindler’s List’: ha mostrato alla delegazione grandi foto d’epoca.

“Pensare che sono successe veramente queste cose fa effetto – ha detto Angelica, 17 anni, dell’istituto Amari Mercuri di Ciampino – vederlo è un’altra cosa”.

Perché questo parco giochi, altalene coperte di neve, è circondato da un lato da un muro dal profilo lobato, a ricordare tante lapidi una accanto all’altra. Macabro scherno del governatore nazista della città, “perché questo ghetto sarà la vostra tomba”.

“In 20 mila ebrei in pochi isolati, ed essere ammazzati è la norma”, ha scritto il cronista dell’Ansa presente all’evento.

“Chi mette piede fuori viene fucilato sul posto, perché la città dev’essere ‘judenfrei’, libera dagli ebrei. A volte passa Goebbels, a “fare il safari, vedere le bestie”, dice. Si esce solo scortati dai soldati, per i lavori forzati. Si fanno figli, però: quello ancora si può. I nazisti allestiscono degli ‘asili’ per tenere i bambini mentre i genitori sgobbano per il Reich. Una sera, al loro ritorno, l’asilo è vuoto: tutti i bambini sono stati portati nel bosco e uccisi lì”.

Subito dopo, gli occhi dei 142 studenti arrivati dalla capitale hanno iniziato a bagnarsi.

Marco Giuliani

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