Alunni

Gli rubano le scarpe, la scuola accusa la famiglia. L’Usr nega, i genitori: “Denuncia? Inutile, nostro figlio si è ritirato”

Ha fatto molto scalpore la notizia relativa al ragazzo 14enne cui dei bulli avrebbero rubato le scarpe costringendolo a tornare a casa scalzo. A colpire l’opinione pubblica è stata la presunta risposta della scuola ai genitori che hanno chiesto spiegazioni: colpa vostra, avete lasciato che vostro figlio andasse a scuola con scarpe costose.

Non risulta alcuna denuncia

In molti hanno visto vero e proprio victim blaming in questa storia, avvenuta mesi fa, su cui ha indagato anche l’Ufficio Scolastico Regionale Veneto. All’Usr, come riporta Fanpage, non risulta alcuna denuncia sporta dai genitori. Non si sa quindi se è dove sia successo.

La famiglia però ha replicato: è vero, la denuncia non c’è stata, ma perché a loro avviso era “inutile”. “Fare denuncia contro quei minori che non hanno paura di niente? No, era meglio toglierlo da lì” ha affermato il padre al Gazzettino, confermando che il minore si è ritirato ormai dalla scuola per quell’episodio che lo ha lasciato scosso.

La famiglia ha raccontato pubblicamente l’episodio durante un incontro tra genitori del Comune per affrontare i problemi emersi con alcuni giovani della zona, come ricostruisce Il Corriere del Veneto.

“Non si può fingere di essere poveri”

Il ragazzino quanto pare si è chiuso in sé stesso, poi il caso sarebbe finito sui social. A dire la sua è stato lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, a Il Corriere della Sera: “Costose chi lo decide? Il preside? Mi pare un po’ un’ipocrisia. Poi sì, è possibile siano anche molto costose. Detto questo, credo che dobbiamo capire che a scuola uno ci va come vuole, non può andare con le scarpe bucate per far finta di essere povero se non lo è”.

“Credo che la scuola debba fare la sua funzione. Se vengono rubate delle scarpe vanno ridate le scarpe, altrimenti il principio è diseducativo”, ha tuonato. “Immagino che il direttore di un istituto dove è avvenuta una cosa di questo genere debba intervenire affinché questa faccenda venga chiarita”.

“Non credo sia giusto regalare ad un bambino cose da miliardari ma se un bambino va con la bicicletta nuova dentro la scuola e gli viene rubata bisogna trovare il colpevole, come prima cosa, e poi accettare di consolare il bambino finché non viene ritrovato il suo oggetto”, ha concluso Crepet.

Redazione

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