L’indagine sulla specifica capacità di risolvere problemi di ordine pratico, pone i Paesi asiatici: Singapore, Corea del Sud e Giappone con rispettivamente 562, 561 e 552 punti , ai primi posti, seguiti da Macao, Hong Kong, Shanghai e Taiwan, mentre con 476 punti gli Emirati Arabi Uniti chiudono la classifica Ocse.
Ma la meraviglia arriva in area europea dove l’Italia si piazza, con 510 punti, sopra la media Ocse di 500, dopo Finlandia, Regno Unito, Estonia, Francia e Olanda.
La notizia davvero clamorosa riguarda tuttavia il dato italiano disaggregato, perché subito dopo i sette asiatici, all’ottavo posto della classifica mondiale nella capacità di risolvere i problemi c’è il nostro Nord-Ovest, con 533 punti, seguito dall’Australia occidentale e quindi dal nostro Nord-Est con 527 punti.
Rilevante è, in ambito nazionale italiano, la differenza di 47 punti tra la capacità di problem solving del Nord-Ovest e quella del Meridione che raggiungendo quota 474 abbassa la media complessiva del paese.
Il dato italiano fa rilevare tuttavia anche un’esigua percentuale di studenti con prestazioni elevate, pari cioè al livello 5 o 6, visto che raggiungiamo solo il livello 3, pari all’1,8% del totale, contro una media Ocse dell’11,4% e il 19, 3% di Hong Kong.