Quanto sta accadendo ai docenti di sostegno italiani e agli alunni con disabilità è paradossale oltre che lesivo, al punto che la “questione” ha assunto notevole rilevanza mediatica.
Emerge come si sia creata una situazione critica nella scuola italiana per quanto riguarda il sostegno.
Ci sono migliaia di insegnanti che si sono specializzati per garantire l’inclusione, l’integrazione e il diritto all’istruzione degli alunni con disabilità ed ai quali è stato, impedito di partecipare al concorso a cattedra per la mancanza di riserva nel bando del Miur a causa della mancata accelerazione dei corsi da parte di alcuni Atenei di Roma, Bologna, Palermo.
Non solo i docenti neo-specializzati sono stati danneggiati in quanto esclusi dalle procedure concorsuali, ma i pochi vincitori e gli idonei non sono stati assunti perché i posti banditi in fretta e furia sono stati assorbiti dalla mobilità.
In tutto questo disordine, le Scuole, con l’avvio di un anno scolastico tra i più disorganizzati degli ultimi 20 anni, si vedono costrette a rivolgersi ai non specializzati per coprire le cattedre di sostegno. Il paradosso è che tutti i docenti specializzati sono stati confinati nel “girone degli invisibili” senza diritto all’assunzione.
Dopo le assegnazioni provvisorie, approvate dal governo e rese esecutive dal Miur, numerosissimi ragazzi con disabilità sono ancora in attesa di un docente di sostegno, mentre in cattedra salgono i docenti non abilitati chiamati dalle graduatorie di Istituto, impreparati ad affrontare la specificità dei bisogni educativi speciali.
Ricordiamo che gli alunni “certificati” sono incrementati in modo esponenziale: se nel 2011 erano 198.672, nel 2015 sono diventati 223.567 e quest’anno potrebbero superare quota 141 000.
Per troppi studenti con disabilità la scuola non sta iniziando o sta iniziando in modo discriminatorio, con una riduzione dell’orario di frequenza che dovrebbe essere ingiustificabile e inaccettabile da parte di uno Stato sociale che garantisce i più deboli.
Periodicamente raccogliamo migliaia di segnalazioni da parte delle famiglie per la mancata assegnazione di docenti specializzati e ciò costituisce la violazione: di un diritto Costituzionale, quello della piena inclusione, di chi ne ha diritto, nella scuola di tutti e delle famiglie, già provate dalle mille difficoltà della vita quotidiana.
Essendo questo stato di cose inaccettabile riteniamo che vada data risposta immediata, poiché si tratta di urgenze che non possono attendere il domani.
I docenti specializzati ci sono!!!!! ma sono resi invisibili allo Stato, che pensa già a come riformare il sostegno ed a come inventare una nuova figura di docente specializzato senza riflettere sulla qualità, professionalità, competenza e vocazione di chi si è già speso in una formazione dura e iper – selettiva.
Il coordinatore e portavoce dei docenti specializzati sul sostegno Ernesto Ciraci dà voce alle migliaia di Insegnanti “resi invisibili” presenti nella seconda fascia Istituto e nelle Gae ma “ignorati” dal Governo.
Sarebbe opportuno prima che inizino i futuri corsi di specializzazione, e ci auguriamo non di riconversione, stabilizzare in tempi brevi i numerosi docenti già specializzati presenti in seconda fascia GI e in Gae.
Sarebbe un primo passo concreto da parte del Governo tutelareil diritto ad una reale inclusione e alla continuità didattica, questo dovrebbe essere l’obiettivo prioritario di una scuola-società che voglia realmente cambiare.
Ribadiamo che siamo già stati accuratamente selezionati dalle Università Italiane attraverso concorso per esami e titoli frequentando i corsi prescritti dallo stesso MIUR.
Possediamo una laurea, un’abilitazione all’insegnamento curricolare e una specializzazione sul sostegno e siamo ampiamente formati per garantire agli alunni con disabilità una didattica basata sull’inclusione.
Sarebbe un atto dovuto quello procedere celermente alla stabilizzazione di tutti i Docenti Specializzati che si trovano in Gae e in Seconda Fascia di Istituto, per dare finalmente riconoscimento al professionale lavoro svolto negli anni dai docenti e per garantire il diritto allo studio agli alunni speciali.
E’ un obbligo morale quello che ci auspichiamo per porre fine a quella che è diventata una vera emergenza sostegno.
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