Se dei prodotti realizzati dagli alunni italiani, iscritti alla scuola primaria e media, diventeranno presto materiali fruibili per promuovere la lettura di tutti c’è solo da rallegrarsi: nei prossimi giorni sarà possibile visionare le opere realizzate dagli allievi tramite la tv, internet e addirittura assieme ai quotidiani. L’iniziativa è stata presentata a Roma, il 21 maggio, in occasione della “Prima giornata nazionale per la promozione della lettura“, svolta alla presenza del sottosegretario all’editoria, Paolo Bonaiuti, e del ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, che a Roma hanno premiato gli autori degli spot e dei giornalini scolastici che verranno distribuiti in allegato ad alcuni quotidiani domenica 23 maggio.
Durante il dibattito si è parlato anche di emergenza della lettura. Anche perché a livello nazionale, la situazione in Italia lascia molto a desiderare: il 38% degli italiani apre al massimo un libro all’anno, mentre appena lo 0,4% della poloazione legge almeno 20 libri all’anno (uno ogni due settimane e mezzo circa). Ecco perchè Palazzo Chigi e i ministeri dell’Istruzione e dei Beni Culturali hanno deciso di lanciare qualche mese fa il concorso “Leggere e’ il cibo della mente. Passaparola”, a cui hanno aderito oltre 400 scuole. E con il termine dell’a.s. sono arrivate le premiazioni, suddivise in quattro sezioni: migliore giornalino scolastico di scuola elementare e di scuola media, migliore spot di scuola elementare e migliore spot di scuola media.
Gli spot premiati, ha spiegato il sottosegretario alla Comunicazione Paolo Bonaiuti, “saranno trasmessi a luglio e ottobre. È la prima volta che degli spot pensati e interpretati dagli studenti arrivano in tv“. Entusiasta anche il ministro Mariastella Gelmini, il quale ha ammesso di non sperare, assieme ai responsabili del dicastero di viale Trastevere, “in una reazione così entusiasta. Questo concorso rappresenta un modo divertente per trasmettere l’amore per la lettura“.
Alla premiazione ha partecipato anche il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Maria Giro. “Senza libri – ha detto Giro – siamo destinati a essere più poveri, e una società senza libri è una società senza libertà, senza pensiero. Il settore librario è il settore di maggiore consumo culturale: 3,5 miliardi di euro, contro i 655 milioni del cinema. Siamo tra gli otto paesi più importanti per l’industria editoriale. Abbiamo istituito un Centro per la lettura, ma protagonista in questa battaglia – ha concluso il sottosegretario – deve essere la scuola“.
Durante il dibattito si è parlato anche di emergenza della lettura. Anche perché a livello nazionale, la situazione in Italia lascia molto a desiderare: il 38% degli italiani apre al massimo un libro all’anno, mentre appena lo 0,4% della poloazione legge almeno 20 libri all’anno (uno ogni due settimane e mezzo circa). Ecco perchè Palazzo Chigi e i ministeri dell’Istruzione e dei Beni Culturali hanno deciso di lanciare qualche mese fa il concorso “Leggere e’ il cibo della mente. Passaparola”, a cui hanno aderito oltre 400 scuole. E con il termine dell’a.s. sono arrivate le premiazioni, suddivise in quattro sezioni: migliore giornalino scolastico di scuola elementare e di scuola media, migliore spot di scuola elementare e migliore spot di scuola media.
Gli spot premiati, ha spiegato il sottosegretario alla Comunicazione Paolo Bonaiuti, “saranno trasmessi a luglio e ottobre. È la prima volta che degli spot pensati e interpretati dagli studenti arrivano in tv“. Entusiasta anche il ministro Mariastella Gelmini, il quale ha ammesso di non sperare, assieme ai responsabili del dicastero di viale Trastevere, “in una reazione così entusiasta. Questo concorso rappresenta un modo divertente per trasmettere l’amore per la lettura“.
Alla premiazione ha partecipato anche il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Maria Giro. “Senza libri – ha detto Giro – siamo destinati a essere più poveri, e una società senza libri è una società senza libertà, senza pensiero. Il settore librario è il settore di maggiore consumo culturale: 3,5 miliardi di euro, contro i 655 milioni del cinema. Siamo tra gli otto paesi più importanti per l’industria editoriale. Abbiamo istituito un Centro per la lettura, ma protagonista in questa battaglia – ha concluso il sottosegretario – deve essere la scuola“.