Offerta formativa ricca o sinuosi incentivi allo spreco per favorire magari qualche docente o gruppi o associazioni? Chissà, sta di fatto che taluni corsi di laurea appaiono bizzarri, creativi e fantasiosi come l’immaginazione italica ha da sempre sostenuto.
E così, ecco Scienze e Cultura della gastronomia e della ristorazione dell’Università di Padova, volta a formare laureati in grado di “integrare competenze tecniche con conoscenze economiche e storico-culturali e antropologiche”.
C’è poi:
Informazione Scientifica sul Farmaco e Scienze del Fitness e dei Prodotti della Salute, Curriculum Scienze e tecnologie del fitness e dei prodotti della Salute, all’Università di Camerino. Tra le altre materie si studiano gli integratori dietetici, il management e il marketing del fitness, ma anche Tecniche di Pilates Metodiche dello Stretching.
Tutela e benessere dell´animale, è invece implementata all’università di Teramo. Qui si studiano la nutrizione e l’alimentazione degli animali, la loro psicologia, la pet-therapy oltre che elementi di medicina veterinaria.
Scienze e management dello sport e delle attività motorie, si trova all’università di Napoli Parthenope. Il corso di laurea, scrive Skuola.net, è finalizzato “all’acquisizione di competenze nell’organizzazione e gestione delle diverse tipologie di servizi e strutture per lo sport e le attività motorie”.
Discipline dello spettacolo dal vivo, all’Università di Bologna. Il corso “fornisce competenze avanzate, teoriche e pratiche, intorno ai modi e alle forme dello spettacolo dal vivo, con particolare riferimento alla contemporaneità”. Qui si formano “operatori di alto livello sul fronte della creazione, della gestione, della critica e della formazione teatrale, nonché studiosi orientati alla ricerca specialistica”.
Informatica Umanistica, all’università di Pisa. Questa laurea offre corsi di tecniche della filologia digitale, o di editoria elettronica. Ma non dimentica le tradizionali letteratura italiana e storia medievale in uno strepitoso mix.
Verde ornamentale e tutela del paesaggio, all’università di Bologna – “Il corso forma un tecnico degli spazi verdi e del paesaggio, un professionista che opera nei settori florovivaistico e della progettazione delle aree verdi, dalle fasi compositive e di scelta delle essenze, a quelle della realizzazione, gestione e manutenzione, in ambito sia urbano che extraurbano.”
Scienze del mare e del paesaggio naturale, all’università di Roma La Sapienza. Una laurea rivolta a coloro che non amano il mare e i bei paesaggi. ” Il Corso di Laurea ha lo scopo di formare una figura di Naturalista capace di coordinare, organizzare e progettare studi interdisciplinari che comprendano dati ricavati dalle Scienze della Terra e dalle Biodiversità vegetali ed animali in ambienti terrestri e/o marini”.
Tropical rural development – Sviluppo rurale tropicale, presso l’università di Firenze. In pratica si studia lo sviluppo rurale, purché sia tropicale. Appare del tutto privo di senso, ma l’intento c’è ed è lodevole: il corso di Laurea infatti “identifica come preferenziale l’intervento presso i piccoli e medi produttori delle aree meno sviluppate del mondo, con particolare enfasi sulle aree tropicali e subtropicali ma senza escludere la aree con clima temperato”.
Non è detto da quanti studenti siano frequentati questi corsi, né quanto sia il costo complessivo a carico dell’erario, né se corrispondono a un progetto complessivo che possa aiutare lo sviluppo della Nazione. Rimane sempre il dubbio di Danilo Dolci: chissà se i pesci piangono?
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