Tra i nodi che il governo dovrà affrontare entro la fine del 2017 o l’inizio del 2018, sarà trovare i soldi per un dignitoso rinnovo contrattuale della scuola.
Per adesso il piatto piange, anche se era stato già stabilito nell’intesa del 30 novembre 2016, tra ministero della Pubblica Amministrazione e sindacati, che il sistema per la ripartizione degli 85 euro medi di aumento era rimesso ai tavoli di contrattazione di ogni singolo comparto.
Per il rinnovo del contratto scuola, fatti salvi gli 85 euro medi di aumento, si potrebbe aumentare questa cifra media incrementandola di altri 65 euro medi.
Infatti se i 200 milioni di euro per la valorizzazione del merito dei docenti e i 400 milioni di euro della carta del docente, fossero messi sul contratto della scuola, i prof potrebbero aspirare un aumento stipendiale di 150 euro al mese.
In buona sostanza se i sindacati riuscissero a incrementare i soldi previsti nella legge di bilancio 2018 per i contratti del pubblico impiego con i 600 milioni di euro già inseriti in bilancio per onorare i commi 121 e 126 dell’art.1 della legge 107/2015, ogni docente potrebbe avere mediamente un aumento in busta paga di circa 150 euro lorde.
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A tal proposito è utile ricordare che nel comma 121 dell’art.1 della legge 107/2015 sono previsti 500 euro annui per ogni singolo docente per ciascun anno scolastico, mentre nel comma 126 della medesima legge è scritto che per la valorizzazione del merito del personale docente è istituito presso il Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca un apposito fondo, con lo stanziamento di euro 200 milioni annui a decorrere dall’anno 2016.
Si tratterebbe di portare all’interno della voce stipendiale dei docenti i fondi destinati al bonus del merito e al caricamento annuale della carta del docente, aumentando notevolmente l’inadeguato aumento di 85 euro medi mensili e allo stesso tempo destrutturando ancora una volta la contestatissima legge 107/2015.
Comunque l’estate sta finendo e la partita del rinnovo del contratto entrerà presto nel vivo con il bisogno di trovare risorse economiche per potere trovare un accordo che non scontenti nessuno.
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