All’interno del documento “Stato di Previsione del Miur”, nel prospetto degli stanziamenti universitari, è possibile leggere un taglio al Fondo Integrativo nazionale delle borse di studio pari al 92% nel 2014 rispetto ad oggi: a denunciarlo è la Rete della Conoscenza, cui fanno capo Link – Coordinamento Universitario e Unione degli Studenti, nel commentare il nuovo decreto Profumo sul diritto allo studio, la cui approvazione è già stata rimandata nella scorsa Conferenza Stato-Regioni del 7 febbraio al 21 febbraio. Anche “grazie alle proteste studentesche in diverse regioni – fa notare l’organismo degli studenti. Che aggiunge: “il Ministro Profumo ha sempre dichiarato che il DM sul diritto allo studio, che attua il Dlg n. 68/12, non comporterà un taglio alle borse di studio, in quanto si occupa di rimodulare i cosiddetti LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) ovvero i criteri di reddito e di merito attraverso i quali si può accedere al sistema del diritto allo studio”.
Invece, per la Rete della Conoscenza “gli stanziamenti previsti per il 2013 sono di 103 milioni, mentre risultano 12,6 milioni nel 2014 e 12,6 milioni nel 2015”. E non solo: si riduce poi, sempre per gli studenti, “la platea degli aventi diritto alle borse di studio, costruendo una differenziazione per l’accesso alla borsa di studio tra le varie regioni: uno studente con un certo reddito potrebbe quindi avere diritto a ricevere una borsa di studio se scegliesse di studiare in Toscana e non se invece volesse studiare a Napoli. Inoltre questo decreto aumenta i criteri di merito per l’accesso alla borsa di studio rendendo più difficile per molti studenti conseguire i risultati per mantenere una borsa”.
Davvero amaro il commento di Luca Spadon, portavoce nazionale di Link – Coordinamento Universitario: “ci chiediamo se il ministro Profumo possa ancora approvare un decreto sul diritto allo studio in queste ore senza chiarire quali siano i reali stanziamenti previsti per i prossimi anni (…). Questi tagli si andrebbero a sommare a quelli già effettuati – prosegue Spadon – In quanto siamo passati da una cifra di 246 milioni stanziati nel 2009 per la copertura delle borse di studio ad una di 103 per quest’anno e passeremmo a 12,5 milioni l’anno prossimo. Riteniamo che se questo si verificasse l’approvazione dei criteri previsti dal decreto congiuntamente ad un ulteriore calo degli stanziamenti determinerebbe una situazione irreversibile per il diritto allo studio in Italia“.
L’associazione studentesca chiede, dunque, che sia immediatamente bloccata ogni decisione riguardante il decreto e anche delle spiegazioni da parte del ministro Profumo: “non può più tacere su questi argomenti”. La Rete della Conoscenza si rivolge, infine al nuovo esecutivo: “pretendiamo che nei cento giorni successivi alle elezioni politiche il prossimo Governo apra un serio dibattito pubblico individuando soluzioni concrete in merito ai finanziamenti, alle politiche in materia di istruzione, ricerca e sviluppo”.