La stragrande maggioranza delle scuole a Roma è già in protesta e massiccia pare l’adesione, mentre occupazioni e cogestioni con i docenti si moltiplicano: un ritorno al “68?
Pare di si visto che in questi giorni un corteo autorizzato è partito dai licei Giulio Cesare, Avogadro e Montessori per attraversare il II municipio da piazza Santa Emerenziana fino a Villa Chigi, senza bandiere né partiti al grido di “Tutti insieme famo paura”.
Nel frattempo i ragazzi del liceo Tasso, occupato da giovedì scorso, hanno portato le loro lezioni all’aperto in piazza del Popolo e poi, vestiti da marionette, hanno inscenato un flash mob su piazza Barberini. Ma è andato in scena anche il funerale della scuola pubblica: a portarlo da piazza dei Cinquecento a piazza della Repubblica fino in via Nazionale, con un vero e proprio corteo funebre, sono stati gli studenti del liceo Macchiavelli di piazza Indipendenza. E oltre alle proteste, non mancano le polemiche soprattutto nelle scuole in cui non viene trovato l’accordo con docenti e presidenza.
Ieri mattina infatti, per la seconda volta, le forze dell’ordine hanno sgomberato il Margherita di Savoia facendo una dura irruzione nella scuola: “Non c’era bisogno di un’azione tanto forte; oltre l’80% degli occupanti infatti sono ragazze. E di certo non avevamo alcuno scopo bellicoso, volevamo solo protestare come tutte le altre scuole di Roma”.
Gli studenti, una volta usciti dall’edificio, si sono riuniti in assemblea per decidere come portare avanti la protesta e informare il quartiere con volantini e mobilitazioni. Sale intanto la tensione per i cortei di sabato: la mattina sfileranno 4 manifestazioni in occasione dello sciopero della scuola, mentre nel pomeriggio marceranno da piazza della Repubblica al Colosseo i militanti di Casapound. Ma al raduno dei fascisti del terzo millennio, autorizzato dalla Questura, si opporrà una contro-manifestazione antifascista a piazza Vittorio, proprio a pochi metri dallo stabile occupato dal Cpi in via Napoleone III. L’allerta è già altissima.
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