Alunni

Gli studenti del liceo “Giordano Bruno” hanno messo le ali

“Vincere il 1° premio, ma imparare anche a far tesoro di esperienze passate. Imparare anche a perdere e saper mettersi in discussione. Condividere senza prevaricare, con tenacia e costanza e portare avanti un lavoro diverso da quanto si apprende in classe. Insomma l’esperienza che diviene reale avventura e non sterile lavoro  manualistico. Aiutare i ragazzi a cogliere i significati e permettere ai giovani interpreti di crescere, mettersi in discussione e credere al tempo stesso nelle loro capacità, grazie al contributo di tutti, facendo sì che quelle stesse parole diventino infine note, gesti ed emozioni. Mantenere saldi i piedi per terra per non essere trasportati dal vento come la  nave del naufragio di Ulisse,  vivendo con quella  “compagnia picciola” una grande avventura”.

E’ il commento della prof.ssa Donatella Damiano coordinatrice del Laboratorio di lettura e scrittura e del Laboratorio teatrale presso il Liceo “Giordano Bruno” di Roma dopo la premiazione in cui l’Istituto si è aggiudicato 1° premio della IX edizione del Festival Dantesco.

De’ remi facemmo ali”, questo il titolo dell’esibizione del Liceo “Giordano Bruno” di Roma che ha vinto il 1° premio della IX edizione del Festival Dantesco.

Si tratta del Concorso Nazionale riservato a giovani attori, registi, danzatori, musicisti e artisti visivi, svoltosi domenica 14 aprile sul prestigioso palcoscenico del Teatro Palladium, Fondazione Roma Tre, direttore artistico Paolo Pasquini e Agnese Ciaffei.

Il brano della Commedia scelto dagli studenti per la loro performance è stato quello dell’episodio di Ulisse, narrato da dante nel XXVI canto dell’Inferno. L’astuto guerriero greco, pur tormentato insieme a Diomede dalle fiamme dell’inferno, alla presenza di Dante e Virgilio ricorda i momenti salienti della sua vita e pronuncia di nuovo il discorso rivolto ai suoi compagni d’armi e di avventura quando sfidando l’ignoto si appresta a fare rotta oltre il mondo allora conosciuto, spinto dall’inestinguibile sete di sapere: «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza».

Questa sfida è stata raccolta anche dalle ragazze e dai ragazzi, per mettere in scena una rappresentazione corale, dove musica dal vivo, recitazione e coreografie hanno coinvolto il pubblico nel “folle volo” che ha trasformato i remi della nave in ali dispiegate verso un comune e fatale destino. Proprio le aste di legno, come animati e polifunzionali oggetti di scena, sono state prima intreccio di fiamme, poi movimento di onde, quindi armi, per diventare infine dei remi e simbolicamente delle ali.

Il Festival Dantesco ha i giovani come protagonisti, e dai giovani raccogliamo alcune voci che ci portano nel vivo delle emozioni vissute non solo sulla scena ma nell’intera giornata della manifestazione. Significativa è la ripetizione della parola “esperienza”, un filo conduttore che unisce il mondo della scuola con quello di una quotidianità che a volte si rivela molto complicata da affrontare, ma che vale sempre la pena vivere in tutti i suoi aspetti.

I commenti a caldo egli studenti

«Un’esperienza bellissima. Ritrovarsi insieme ad altri ragazzi che hanno la tua stessa ansia di salire sul palcoscenico, ma che sono anche i primi a darti il coraggio di superare queste paure» (Aurora D’Ambrosio).

«Un’avventura dal punto di vista umano davvero fantastica, nonostante si tratti di una competizione tutti sono disposti a condividere con te la loro esperienza e a darti consigli per migliorare» (Paolo Mutarelli). «L’esperienza più bella e formativa che un ragazzo della nostra età possa avere leggendo Dante. Le storie della Commedia escono dai libri di scuola ed entrano a far parte della nostra vita» (Chiara Proietti).

«Un evento unico, frutto di un lavoro costante e di molti sacrifici fatti da parte di tutti. Un’esperienza dai mille colori. Un’esperienza che dev’essere per noi un punto di partenza. Stare insieme ad altri ragazzi è la vera vittoria del Festival. Nessuno è arrivato ultimo. Dentro il teatro, eravamo tutti Dante e tutti eravamo dentro la Divina Commedia» (Akira Vicaro).

«Dante si trasforma e ci trasforma. Da informazione nozionistica si eleva e torna a vivere nella nostra carne e nella nostra mente, permettendoci di comprendere più a fondo la vera bellezza e la grandezza di un’opera come la Divina Commedia» (Andrea Bretti).

Con questa importante affermazione giunge a compimento l’attività svolta al Liceo “Giordano Bruno” dal Laboratorio di lettura e scrittura e dal Laboratorio teatrale, in collaborazione con gli studenti di percussioni dell’indirizzo musicale guidati dal prof. Raffaele Filaci. La regia è stata curata dal dott. Raffaele Di Pietro. Il coordinamento didattico dei laboratori è affidato alla prof. Donatella Damiano, appassionata docente che da anni promuove la partecipazione della scuola a iniziative artistiche e culturali, sia sul territorio del III Municipio di Roma che attraverso l’adesione a progetti promossi a livello nazionale.

a cura di Concetta Di Lunardo

Redazione

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