In matematica, secondo i rapporti Ocse-Pisa, i ragazzi dell’Asia Orientale ottengono risultati nettamente migliori rispetto ai coetanei di varie parti del mondo, in modo particolare spiccano: Cina, Singapore e Corea del Sud.
Ma questi stessi paesi occupano anche i primi posti nella classifica dei risultati medi e della quota di studenti con risultati eccellenti.
Quali sono le ragioni di questo successo? È possibile imparare e soprattutto trasferire qualcosa nel nostro contesto scolastico per migliorare i nostri risultati e, nel medio e lungo periodo, la nostra competitività? A chiederselo, tentando pure una spiegazione è La voce.info.
Innanzitutto, spiega il giornale online, occorre distinguere tra fattori inerenti l’organizzazione scolastica e fattori che riguardano il sistema di valori che influenza l’approccio delle famiglie e degli studenti verso il sistema educativo, su cui si può incidere, ma solo nel lungo periodo.
Una ricerca inglese ha esaminato i risultati conseguiti nei test Pisa dagli immigrati di seconda generazione provenienti dall’Asia Orientale che studiano in Australia. Il vantaggio del confronto è che il sistema scolastico è lo stesso. Lo studio trova che i risultati medi in matematica degli immigrati di seconda generazione provenienti dall’Asia Orientale sono superiori di circa 100 punti (due anni e mezzo di scuola) rispetto a quelli degli studenti con genitori australiani, di circa 60 punti a quelli degli studenti con genitori indiani e di circa 90 punti a quelli degli studenti con genitori inglesi. La differenza è stupefacente e non è attribuibile a differenze nel sistema scolastico nel suo complesso.
LA TECNICA DELLA SCUOLA E’ SOGGETTO ACCREDITATO DAL MIUR PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA E ORGANIZZA CORSI IN CUI È POSSIBILE SPENDERE IL BONUS.
{loadposition bonus}
Circa 60 dei 100 punti sono dovuti alla qualità della scuola in cui i figli degli immigrati dell’Asia Orientale studiano in Australia, mentre 25 punti sono dovuti al maggiore impegno nello studio, alla diversa attitudine verso la scuola, all’etica del lavoro e alle maggiori aspirazioni future.
Rimangono 15 punti che non sono attribuibili ad alcun fattore osservato nei dati a disposizione. Non esiste dunque un solo semplice fattore alla base del successo dei paesi dell’Asia Orientale, e la qualità della scuola, dei suoi insegnanti e del curriculum scolastico ne spiega solo una parte.
Anche avere un’etica del lavoro ed elevate ambizioni sul proprio futuro conta. Per agire su questi fattori, tuttavia, serve un cambiamento culturale radicale, che istilli nelle famiglie l’importanza dell’istruzione come fattore di successo e che può solo avvenire nel lungo periodo.
Il successo di Cina, Singapore e Corea ha stimolato di recente tentativi di importare i loro metodi di insegnamento, basato su due pilastri: un programma più ridotto, ma trattato in profondità e il passaggio alla parte successiva del programma avviene solo dopo che l’intera classe ha raggiunto il livello desiderato di apprendimento.
Il metodo tende per sua natura a ridurre la percentuale di studenti con livelli inaccettabili di competenze matematiche. Naturalmente, introdurre in un contesto diverso metodi che hanno successo altrove è sempre difficile. Questo però non deve precludere la ricerca e la sperimentazione da parte di chi gestisce il settore scolastico di pratiche che si sono dimostrate vincenti in altri paesi.
Il Giubileo è arrivato: oggi alle 19 Papa Francesco aprirà la Porta Santa della Basilica di San Pietro,…
Approvato dall'assessorato regionale dell'Istruzione il Piano di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica della Sicilia…
Dalle ore 12.00 di lunedì 16 dicembre, fino alle ore 23.59 di mercoledì 15 gennaio, sarà…
Da qualche giorno è stato dato ufficialmente il via al secondo concorso Pnrr per diventare insegnante…
La fine del 2024 si è rivelata ricca di appuntamenti importanti per il mondo della…
Il segretario generale Flc-Cgil della Toscana lancia una pesante accusa contro il Ministero dell’istruzione perché…