Home Archivio storico 1998-2013 Ordinamento Gli studenti in piazza il 15 novembre: per l’istruzione pubblica

Gli studenti in piazza il 15 novembre: per l’istruzione pubblica

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Questa stagione di tagli e “riforme” è coincisa in Italia, dice un comunicato degli studenti, con l’insorgere della crisi che ha sprofondato milioni di famiglie in un tragico disagio economico e sociale contribuendo all’espulsione di migliaia di giovani dai percorsi d’istruzione, ormai riservati ai pochi che possono permetterselo. In questo quadro l’Italia resta penultima in Europa per numero di giovani laureati, la disoccupazione giovanile è superiore al 40% e il numero dei NEET nella fascia 15-29 anni, che non studiano, non lavorano e non si formano, ha ampliamente superato i 2 milioni.
Gli studenti in protesta dichiarano che “l’istruzione, da fondamentale strumento di mobilità sociale, viene trasformata in privilegio, a causa delle scelte dei governi che in questi anni si sono succeduti.”
Dice Lista Gulliver Sinistra Universitaria:
“Chiediamo con questa protesta investimenti che permettano il libero accesso al mondo dell’istruzione: in modo da dare a tutti la possibilità di studiare, combattendo così il crescente abbandono scolastico e azzerando i costi che ogni anno siamo costretti a pagare per poter accedere ad un diritto che la nostra Costituzione ci garantisce e definisce come gratuito.
Vogliamo un reale rifinanziamento dell’università, cui corrisponda la reintroduzione di un vero limite alla contribuzione studentesca, aggirato con le norme della spending review, e l’abbassamento delle tasse universitarie: basta scaricare i costi sugli studenti!”
“Chiediamo con questa protesta un reale rifinanziamento del Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio, che permetta alle Regioni la copertura del 100% degli idonei.”
“Vogliamo che gli investimenti in istruzione e ricerca non siano considerati ai fini del calcolo del rapporto deficit/PIL, e quindi liberati dal giogo del patto di bilancio: fermiamo l’austerity della conoscenza!”