Gli studenti incontrano Carrozza: vogliamo fatti concreti!
Gli studenti tornano ad incontrare il ministro dell’Istruzione. L’occasione sarà quella, in programma mercoledì 27 novembre, del forum nazionale delle associazioni studentesche e del Consiglio nazionale degli studenti universitari. Cui parteciperà, appunto, anche Maria Chiara Carrozza: il portavoce della Rete degli studenti medi Daniele Lanni ha tenuto a far sapere che consegnerà al responsabile del Miur le dieci domande per migliorare scuola e università alle quali gli studenti non hanno ancora ricevuto risposta.
Secondo Lanni è sempre più urgente attuare quell’inversione di marcia, “che a gran voce abbiamo chiesto in questi mesi”. Per gli studenti, purtroppo, “i segnali di cambiamento non ci sono ancora stati”: mancano “fatti concreti”.
Anche Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell’Unione degli Universitari, la pensa allo stesso modo: “anche i rappresentanti del’UDU al Consiglio nazionale degli studenti universitari porteranno le dieci domande al Ministro Carrozza partendo dal Diritto allo studio, ormai quasi inesistente nel nostro Paese, al numero chiuso, al blocco del turnover. Non chiediamo solo risposte di “cortesia” o “incontri spot”: chiediamo – conclude il rappresentante Udu – che le nostre richieste vengano ascoltate, chiediamo che si passi ai fatti concreti, chiediamo quell’inversione di marcia che, da troppo tempo, ci viene negata su scuola e Università”.
Intanto, da Bologna giungono notizie sulle proteste crescenti degli studenti medi: nel corso della mattina del 27 novembre, assieme al collettivo universitario Cua hanno dato vita a una manifestazione contro i tagli alla scuola, gli istituti sempre più fatiscenti e il caro trasporti: un centinaio di ragazzi, riferisce l’Ansa, sono partiti verso le 9 da piazza XX Settembre e sono stati fatti blocchi del traffico all’altezza dei viali, fra le proteste di alcuni automobilisti che sono scesi dalle macchine. Poi il corteo si è diretto in centro, attraversando via Marconi dove, ancora una volta, la sede di Tper è stata presa di mira con il lancio di uova e alcune scritte. Alla testa della manifestazione, uno striscione recita: ‘Ripartiamo dai nostri bisogni, i nostri diritti non si discutono’.