Gli studenti iraniani sfidano i Pasdaran, scendendo in strada per il secondo giorno contro le bugie del governo sull’abbattimento dell’aereo ucraino.
Migliaia di giovani hanno sfilato per le strade del Paese, e soprattutto a Teheran, dove il punto focale della protesta è stato nell’università Beheshit.
Il nemico non è l’America
“Il nemico non è l’America, il nemico è qua”, hanno urlato, evitano accuratamente di passare sopra le bandiere dell’Iran e degli Usa, in passato disegnate per terra dai sostenitori del regime proprio affinché si possa calpestarle.
La Guida suprema colpevole
Altre manifestazioni sono state segnalate all’Università di Damghan, nel nord dell’Iran e all’Università di Isfahan, nel centro del Paese, con slogan contro il leader supremo iraniano, Ali Khamenei: “Le Guardie della rivoluzione uccidono e la Guida suprema li appoggia”.
Nel corso della giornata la protesta ha invaso il cuore della capitale al grido di “Morte al dittatore” e “Non vogliamo il regime dei Guardiani della Rivoluzione”.
Tensione con la polizia
La tensione con la polizia in assetto antisommossa è altissima. Le forze di sicurezza, secondo quanto emerge da alcuni filmati, ha chiuso la metro Azadi bloccando dentro diversi manifestanti. Secondo altri filmati, sarebbero stato sparati gas lacrimogeni.