Una sorta di fact-checking viene proposto da Pagellapolitica.it per capire se è vero che gli alunni che provengono da Paesi musulmana siano maggioranza di tutti gli alunni stranieri in Italia, dopo le varie prese di posizioni contro la scuola di Pioltello e le altre rimostranze per una presunta islamizzazione dell’Italia.
Nell’anno scolastico 2021/2022 gli studenti con la cittadinanza non italiana, si legge sul sito che riporta i dati del ministero, erano circa 872 mila, il 10,6 per cento del totale. Dunque, circa uno studente su dieci non ha la cittadinanza italiana, ma il 65,6 per cento di tutti gli alunni stranieri, dunque un’ampia maggioranza, è comunque nato in Italia.
Nel dettaglio, quasi il 50 per cento di tutti gli alunni stranieri proviene da quattro Paesi: 17,4 per cento dalla Romania, il 13,4 per cento dall’Albania, il 12,8 per cento dal Marocco e il 5,6 per cento dalla Cina.
Il 44 per cento degli studenti stranieri ha la cittadinanza di un Paese europeo (il 20,2 di un Paese dell’Unione europea), il 27,6 per cento di un Paese africano e il 20,5 per cento di un Paese asiatico.
Relativamente invece alla percentuale di studenti stranieri, meno del 7 per cento di tutte le classi in Italia supera il previsto tetto del 30%, con grandi differenze tra le regioni e i gradi scolastici. La percentuale scende allo 0,5 per cento se si considerano solo gli alunni stranieri nati all’estero.
Per quanto riguarda invece gli studenti musulmani, la verifica, che ricorda il fact-checking, ottenuta incrociato i numeri del Ministero dell’Istruzione con le rilevazioni del Pew Research Center, un centro studi statunitense che periodicamente fa un quadro delle confessioni religiose nei vari Paesi del mondo, dimostra che circa il 46 per cento degli studenti stranieri in Italia ha la cittadinanza di un Paese dove i musulmani sono la maggioranza tra i credenti. Questa percentuale corrisponde all’incirca a meno di uno studente su venti (il 4,9 per cento sul totale), considerando anche gli alunni con cittadinanza italiana.
Ma non solo. Avere la cittadinanza di un Paese a maggioranza musulmana non significa necessariamente essere musulmani, così come avere la cittadinanza italiana non significa necessariamente non essere musulmano. Secondo il Pew Research Center, infatti, poco meno del 5 per cento di chi crede in una religione in Italia è musulmano.
Ricapitolando, viene spiegato, in base alle verifiche, meno di un alunno straniero su due viene da un Paese dove l’Islam è la religione più diffusa, e questa statistica scende a meno di un alunno su venti se si considerano anche gli italiani. Parlare di “islamizzazione” della scuola italiana, come fanno alcuni politici di destra, rischia dunque di essere fuorviante.
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