A livello globale la comunità scolastica risulta stratificata sulla base della provenienza economica ed etnica dello studente, concernente anche l’integrazione effettiva nello stesso nella società contemporanea. Il primo elemento da tenere ampiamente in considerazione è costituito dall’effettiva disponibilità economica delle famiglie; queste non determinano esclusivamente il diritto allo studio (o impiego per sopperire ai bisogni economici delle famiglie) dei giovani, ma anche le effettive possibilità di acquisto di materiali utili allo studio (vedasi il recente e perpetuo rincaro dei libri di testo) ed alla partecipazione alle attività didattiche considerate come extra-curriculari.
Segue poi l’appartenenzs ad un determinato gruppo etnico, che in casi gravi particolari sottintende ghettizzazione ed isolamento: i giovani frequentano la propria minoranza/comunità e non fruiscono dei servizi scolastici offerti dallo stato centrale o li utilizzano sporadicamente per ottenere assistenza sociale. Uno studio internazionale, ripreso dalla testata The Conversation, analizza come questi fattori influenzino direttamente lo svolgimento della didattica frontale, l’aporendimento e l’effettivo rendimento degli studenti afferenti a specifiche situazioni economico-sociali o ad appartenenze etniche.
Per decenni, gli studenti bianchi hanno ottenuto risultati significativamente migliori rispetto agli studenti di colore e ispanici nei test sui risultati accademici. Le spiegazioni per queste lacune nei risultati includono la povertà e i sistemi che comportano discriminazione. Altri citano le difficoltà nell’imparare l’inglese. E alcune persone credono che alcuni gruppi semplicemente non diano valore all’istruzione. Il nuovo rapporto mostra che i divari nei risultati tra gli studenti bianchi, di colore e ispanici nella scuola elementare sono principalmente determinati dalle differenze nello stato socioeconomico familiare. Cioè, i bambini dell’asilo provenienti da famiglie con risorse economiche e background formativi simili – tra gli altri fattori – hanno successivamente mostrato livelli di rendimento simili. Questo era vero indipendentemente dalla loro etnia. Mentre studi precedenti definivano lo stato socioeconomico di una famiglia in base a uno o due fattori, come il reddito, in questo caso si sono presi in esame 11 elementi diversi. Questi includevano il reddito familiare, il livello di istruzione raggiunto dai genitori e i le professioni svolte.
Sono stati seguiti due gruppi di giovani studenti dalla scuola dell’infanzia fino alla quinta elementare. Il primo gruppo ha iniziato la scuola nell’anno scolastico 1998-99. Il secondo gruppo fa riferimento all’anno accademico 2010-2011. Prendendo in esame i rispettivi punteggi nei test di rendimento gestiti dal Centro nazionale per le statistiche sull’istruzione, la ricerca mostra che alcuni fattori hanno un impatto maggiore sui divari nei risultati rispetto ad altri. Ad esempio, le differenze nei risultati tra studenti bianchi ed afroamericani e tra studenti ispanici e bianchi erano minori quando gli studenti provenivano da famiglie con redditi familiari simili. Erano anche più ridotti quando le madri degli studenti avevano livelli di istruzione simili. Si è scoperto che gli studenti provenienti da famiglie con status socioeconomico inferiore hanno avuto risultati peggiori rispetto ai bambini provenienti da famiglie con status più elevato. In prima elementare, studenti afroamericani e ispanici hanno maggiori probabilità di affrontare sfide economiche e di provenire da famiglie a basso reddito.
In Italia, l’andamento scolastico degli studenti è fortemente influenzato dalla loro situazione socioeconomica e dal contesto etnico. Secondo i dati più recenti dell’INVALSI 2023, solo il 63% degli studenti della seconda superiore raggiunge il livello minimo di competenza in italiano e il 55% in matematica, con notevoli disparità tra le regioni e tra scuole a prevalenza di studenti di origine straniera. Gli studenti con background migratorio tendono ad avere risultati scolastici inferiori, spesso a causa di barriere linguistiche e di un minore supporto familiare. Inoltre, le differenze di rendimento sono evidenti anche in base alla classe sociale: le famiglie a basso reddito offrono meno risorse educative, il che penalizza ulteriormente gli studenti, aggravando le disparità nei voti e nelle competenze acquisite. Queste difficoltà si riflettono anche nei tassi di abbandono scolastico, che risultano più alti nelle scuole con maggior presenza di studenti stranieri o provenienti da contesti svantaggiati.
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