L’apertura del premier Matto Renzi nei confronti della scuola non coglie impreparati gli studenti. Che però non inviano una e-mail, come chiesto dallo stesso Renzi a colloquio con docenti e studenti di un istituto di Treviso. Ma gli scrivono una lettera, indirizzata anche al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, nella quale indicano quelle che per loro sono le otto emergenze fondamentali dell’istruzione pubblica.
Secondo Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari, “l’istruzione, nel nostro Paese, è da anni oggetto di tagli e riforme devastanti, e non ha più occasioni da perdere: se si vuole risollevarne le sorti, bisogna intervenire con misure concrete, senza spot e promesse. Troppo spesso si è intervenuti sull’istruzione senza ascoltare gli studenti, e finendo sempre per aggravare le condizioni di un sistema ormai in ginocchio”.
Continua Daniele Lanni, Portavoce Nazionale della Rete degli Studenti Medi: “Sia il discorso al Senato, che la sua visita nelle scuole, possono essere segnali di attenzione al tema dell’istruzione; ma la scuola non è una vetrina: se c’è la volontà reale di occuparsi di alcune priorità, si confronti anzitutto con chi la Scuola la vive tutti i giorni, cioè con noi studenti, e ascolti le nostre proposte”.
Questi i punti indicati al capo del Governo da parte degli studenti:
Attuare la Costituzione, garantire il Diritto allo Studio;
Intervenire sull’Edilizia scolastica, davvero;
Superare il numero chiuso, per sbloccare il sistema;
Riformare i cicli per contrastare l’abbandono e orientare al futuro;
Una tassazione equa e progressiva;
La Rappresentanza studentesca per una Scuola realmente democratica;
La Carta dei Diritti degli Studenti e delle Studentesse;
L’istruzione e il mondo del lavoro, con il 19% di abbandono scolastico, il 35% di disoccupazione giovanile e 2.000.000 di Neet.
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