La storia della Sicilia e le tradizioni popolari sono argomenti graditi dagli studenti siciliani.
A renderlo noto sono i risultati di una ricerca effettuata dell’Irre (Istituto regionale di Ricerca educativa) e condotta in oltre 300 scuole siciliane tra il 2004 e il 2005, sul tema dell’identità culturale all’interno dei curricula scolastici. Le conclusioni dell’indagine sono state presentati il 25 ottobre a Palermo presso il palazzo dei Normanni: tra i relatori, l’assessore regionale siciliano ai Beni culturali, ambientali e alla Pubblica Istruzione, Lino Leanza, il dirigente del Dipartimento regionale Pubblica Istruzione, Patrizia Monterosso, il dirigente dell’Ufficio Scolastico regionale, Guido Di Stefano, e il direttore dell’Irre Sicilia, Maria Saracino.
A renderlo noto sono i risultati di una ricerca effettuata dell’Irre (Istituto regionale di Ricerca educativa) e condotta in oltre 300 scuole siciliane tra il 2004 e il 2005, sul tema dell’identità culturale all’interno dei curricula scolastici. Le conclusioni dell’indagine sono state presentati il 25 ottobre a Palermo presso il palazzo dei Normanni: tra i relatori, l’assessore regionale siciliano ai Beni culturali, ambientali e alla Pubblica Istruzione, Lino Leanza, il dirigente del Dipartimento regionale Pubblica Istruzione, Patrizia Monterosso, il dirigente dell’Ufficio Scolastico regionale, Guido Di Stefano, e il direttore dell’Irre Sicilia, Maria Saracino.
Da quanto emerso durante la ricerca dell’Irre, risulta che il 93% delle scuole siciliane del primo ciclo vorrebbe inserire nei programmi scolastici l’insegnamento delle tradizioni popolari, l’85% quello dei dialetti, il 70% quello della storia della Sicilia, il 66,7% quello di arti e mestieri.
Gli istituti del secondo ciclo, invece, hanno mostrato maggiore interesse verso la storia della Sicilia (85,5%), i dialetti ((74,5%) e i luoghi (72,7).
Decisamente soddisfatto dei risultati emersi l’assessore Leanza: “l’indagine – ha dichiarato – è uno strumento determinante per individuare la capacità della scuola di leggere il territorio, in un’autonomia che metta in risalto la potenzialità culturale di quel territorio. Anche se rimane vivo nelle scuole il desiderio di conoscenza del patrimonio culturale della Sicilia, risulta pressoché necessario lavorare molto sul rapporto, attualmente poco stretto, tra il mondo della scuola e quello degli enti locali”.
Gli istituti del secondo ciclo, invece, hanno mostrato maggiore interesse verso la storia della Sicilia (85,5%), i dialetti ((74,5%) e i luoghi (72,7).
Decisamente soddisfatto dei risultati emersi l’assessore Leanza: “l’indagine – ha dichiarato – è uno strumento determinante per individuare la capacità della scuola di leggere il territorio, in un’autonomia che metta in risalto la potenzialità culturale di quel territorio. Anche se rimane vivo nelle scuole il desiderio di conoscenza del patrimonio culturale della Sicilia, risulta pressoché necessario lavorare molto sul rapporto, attualmente poco stretto, tra il mondo della scuola e quello degli enti locali”.