Speravo di non dover arrivare a tanto, ma dopo un articolo pubblicato il 22 aprile su La Repubblica riguardo la considerazione fatta da due studentesse sulla situazione scolastica, mi sono sentito quasi in dovere di intervenire: cercando di essere il più chiaro possibile tenterò di dar voce alla comunità studentesca che deve (come me) affrontare quest’anno un esame, quello della maturità.
Il desiderio di condividere il nostro pensiero è emerso con la pubblicazione di un articolo riguardante due ragazze, come precedentemente accennato, che auspicano a un ritorno a scuola prima della fine dell’anno scolastico; all’uscita dell’articolo ci è sembrato surreale come un pensiero tanto poco condiviso avesse ricevuto risonanza tale da crearne un articolo, mentre il nostro vero pensiero (e con nostro intendo quello della maggioranza degli studenti) è un altro. Mi sono confrontato anche con una studentessa appartenente allo stesso liceo frequentato dalle due ragazze intervistate, e lei, come immaginavo, mi ha spiegato come il loro pensiero fosse totalmente differente da quello espresso dalle due, aggiungendo inoltre che lei e molti suoi compagni di classe si sono sentiti “feriti e traditi” in quanto hanno condiviso un loro pensiero a nome dell’intera comunità scolastica senza neanche far girare un sondaggio o chiedendo lumi sul vero pensiero degli studenti.
Mi sono quindi cimentato io nell’impresa: il pensiero che vi esporrò è esclusivamente basato su un sondaggio (al quale in gran numero fortunatamente sono accorsi) che ho effettuato su quello che ritengo essere il gruppo online che vede partecipe il maggior numero di studenti maturandi, il gruppo Facebook “Maturità 2020”, che consta di più di 8000 iscritti (tra privatisti e non); perciò quando parlerò del pensiero della “maggior parte degli studenti” mi riferirò (e lo sottolineo in modo da essere il più trasparente possibile) al numero di votazioni riguardante sondaggi effettuati sul gruppo social con il più alto numero di studenti maturandi iscritti. Dopo questa lunga ma necessaria premessa, posso incominciare.
Innanzitutto, essendo il mio obiettivo quello di riuscire a far capire all’opinione pubblica la reale situazione di noi studenti, spiego brevemente come è stata modificata la maturità: a causa purtroppo della pandemia che stiamo tutti affrontando, la maturità 2020 ha visto l’eliminazione delle prove scritte, lasciando posto solamente a un colloquio (da definire ancora se per via telematica o dal vivo) che avrà un valore massimo di 60 punti. Gli studenti in questo periodo hanno sofferto, perché si sono visti (come tutti del resto) privati della loro quotidianità;
il 4 marzo 2020, dopo una giornata a scuola come tante altre, noi studenti abbiamo vissuto inconsapevolmente il nostro ultimo giorno di scuola, vedendo varato un decreto che attestava l’impossibilità di frequentare gli edifici scolastici fino a data da destinarsi. Nonostante inizialmente in molti abbiano festeggiato (me compreso), sottovalutando il reale problema che di lì a poco avrebbe infestato l’Italia, incominciarono poi i dubbi, le preoccupazioni, lo stress e la tanto discussa DaD; si tratta della didattica a distanza tramite cui noi studenti attualmente stiamo (chi più chi meno) seguendo le lezioni, che però per quanto possa essere apprezzato come sforzo non ha ottenuto e non ottiene tutt’ora i risultati sperati.
“La scuola non si ferma”… sarà anche così, come affermato dalla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, ma sicuramente non ha mantenuto il passo di prima, rallentando notevolmente le ore di didattica (personalmente sono passato da 31 ore a settimana a 17 scarse) e mostrando risultati che variano da scuola a scuola, se non addirittura da classe a classe.
Inoltre un ulteriore decreto ha attestato che in via eccezionale quest’anno tutti gli studenti saranno ammessi automaticamente all’esame di maturità, eccezion fatta per i privatisti, la cui situazione verrà trattata in un paragrafo a sé.
Arriviamo finalmente al succo della questione: dopo neanche un mese di DaD la maggioranza degli studenti desiderava solo l’abolizione della maturità; ho seguito attentamente la discussione ed elencherò i motivi che hanno portato a un pensiero tanto estremo:
– dramma psicologico: molti studenti affermano di non riuscire a studiare a causa della situazione, sentendosi stressati e non riuscendo a trovare la giusta motivazione. Cito dal gruppo Facebook: “Mi sento mancare il respiro ogni notte e sono distrutta psicologicamente, la mia media sta crollando, studio in modo forzato e non dormo la notte”. Si fa anche riferimento agli studenti che a causa del virus hanno perso un parente o un proprio caro, soffrendo notevolmente e non riuscendo a trovare la forza psicologica per affrontare la situazione (e per giunta un esame);
– impossibilità nel garantire a ogni studente la stessa possibilità di apprendimento a causa delle diverse problematiche relative alla DaD, come ad esempio i frequenti problemi di connessione che riscontrano gli studenti, incapaci perciò di poter seguire una spiegazione in maniera chiara indipendentemente dagli sforzi dei professori;
– impossibilità nel garantire a ogni studenti dispositivi e/o connessione tali da garantire un degno conseguimento della DaD, impedendo così a tutti gli studenti di veder loro garantito lo stesso grado di apprendimento;
– per i motivi sopra elencati la maggioranza degli studenti desidererebbe quindi vedere l’annullamento dell’esame e il proprio punteggio finale basato sulla media dei 3 anni precedenti sommato a un bonus di punti calcolato in base alla valutazione del comportamento dello studente durante la DaD, facendo riferimento alle tempistiche di consegna dei propri elaborati e agli elaborati stessi.
Nonostante il desiderio della maggioranza (l’abolizione dell’esame di Stato) appaia un lontano miraggio, è sempre più forte e soprattutto concreta la richiesta da parte della maggioranza degli studenti di una tesina o, per chi stesse lavorando al progetto di alternanza, del progetto stesso (ho effettuato un ulteriore sondaggio, e nonostante la maggior parte non abbia preparato niente -me compreso- alcuni sin dall’inizio dell’anno scolastico stanno lavorando a un progetto di alternanza scuola-lavoro, risultante poi in un elaborato a mo’ di tesina in cui vengono fatti i dovuti collegamenti alle varie materie).
Si garantirebbe quindi un orale già più affabile, andando quindi incontro alle numerose difficoltà degli studenti, che riuscirebbero quindi a esporre tramite questo compromesso il proprio personale percorso scolastico, evitando così domande relative a eventuali parti del programma che a causa della situazione non sono state svolte.
Questa è quindi la richiesta verso cui propende la maggioranza degli studenti.
Importantissima ma purtroppo gravemente sottovalutata è la situazione degli studenti privatisti: partendo dal presupposto che i privatisti per poter accedere all’esame di maturità devono prima superare un test preliminare che ne attesti l’idoneità, quest’anno a causa del nuovo decreto essi potranno sostenere il test d’ammissione solamente in presenza, perciò a data da destinarsi.
Le problematiche riscontrate sono numerose:
– esame posticipato a data non confermata, quindi molti si chiedono come sia possibile organizzarsi senza direttive sul periodo in cui potranno svolgere l’esame;
– molti si chiedono (a ragione) il motivo per cui tutti gli studenti interni si vedranno ammessi all’esame nonostante la mancanza della valutazione di ammissione, mentre i privatisti verranno privati di tale possibilità;
– nella speranza di poter svolgere il test d’ammissione e la conseguente maturità a settembre, come riusciranno i privatisti a far coincidere in modo ottimale un’adeguata preparazione alla maturità a un’adeguata preparazione agli eventuali test d’ingresso universitari che vorranno svolgere (la maggior parte dei quali si svolge proprio a settembre)?
Concludo esprimendo un desiderio: quello di essere ascoltato; d’altronde è il desiderio che tutta la comunità studentesca spera veder avverarsi.
Troppo spesso ci siamo visti negare la possibilità di esprimere il nostro pensiero; spero e prego che questa catena di silenzi venga finalmente spezzata.
Per questo motivo indirizzo queste constatazioni a chiunque voglia aiutarci, a chiunque voglia iniziare ad aiutare a diffondere la voce di una comunità forte, che però non dispone dei mezzi necessari tali da aiutarla in questa impresa. Grazie in anticipo e buona fortuna a tutti, studenti e non.
Tommy Imperatori
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