Una domanda sorge spesso spontanea nella mente di noi adulti e in particolare di noi insegnanti: i ragazzi e le ragazze di oggi possono ancora sorprenderci? Questa generazione zeta, dei nativi digitali, è in grado di partorire idee e progetti originali?
Ebbene sì. È ciò che è accaduto nella scuola superiore Confalonieri De Chirico di Roma, in due classi di terza del liceo artistico e di indirizzo grafico (3°E LA e 3°A IT).
Questi ragazzi e queste ragazze che appaiono svogliati, demotivati, annoiati, reduci da due anni di pandemia con il conseguente isolamento forzato, l’applicazione della DAD; oberati di impegni ed attività extrascolastiche, in balia di famiglie disgregate e ricompattate, preoccupati del presente e dubbiosi sul futuro incerto.
Questi ragazzi e ragazze che basta un nonnulla per farli crollare emotivamente, che non si accettano, che hanno confusione di genere, che vogliono piacere a tutti i costi, che osservano gli adulti con biasimo e a volte disprezzo, che non sanno più cimentarsi nelle sfide. Proprio loro sono stati capaci di accogliere la mia proposta di un esperimento letterario: esprimere in versi il loro universo.
L’idea è nata nel corso delle lezioni, quando con gli studenti e le studentesse abbiamo affrontato e studiato i sonetti di Dante Alighieri della “Vita Nuova”. Dopo un’attenta lettura ed analisi dei componimenti, ho proposto alle classi di elaborare delle poesie e dei sonetti che avessero come tematiche l’Amore e l’Amicizia.
Ne è nata una sorprendente opera collettiva. Gli studenti e le studentesse si sono cimentati nel comporre sonetti e poesie, seguendo uno schema metrico e utilizzando rime, assonanze, consonanze e le figure retoriche di stile e significato.
I temi guida sono stati declinati nei modi più diversi: dal sogno delle vacanze da vivere tra amicizia e passione, ad accenni di toccante introspezione, fino al dolore acuto della perdita e dell’assenza. In questi componimenti i ragazzi e le ragazze hanno espresso il loro mondo, fatto di sentimenti, emozioni, nostalgie, dolore, rammarico, felicità, disorientamento.
Soprattutto, si sono messi a “nudo”, senza pudori e senza paure, ma con coraggio e audacia. Sono stati spontanei, autentici, veri, come noi adulti forse non riusciamo più ad essere, scoraggiati da una realtà troppo difficile da decifrare che noi stessi abbiamo creato, e in cui viviamo con disagio.
L’editore della casa editrice Eraclea, ha letto i loro versi e con entusiasmo ha deciso di pubblicarli. L’antologia uscirà tra pochi giorni e sarà disponibile su Amazon. I proventi delle vendite, come richiesto dalle classi, saranno devoluti al Telefono Rosa.
Con l’opera “Pensieri poetici” L’arte sconfigge la guerra, i ragazzi e le ragazze hanno dimostrato che con la poesia si può sconfiggere l’indifferenza, il qualunquismo, l’apatia, l’insofferenza.
Veramente allora possono sorprenderci. In loro c’è un mondo di energie, passione, generosità, ottimismo, speranza che basta illuminare con la giusta luce. Bisogna trovare il detonatore giusto per far esplodere tanta energia, che c’è: sta a noi stanarla e riportarla in superficie. Grazie ai miei ragazzi e alle mie ragazze ho acquisito una motivazione in più, uno slancio maggiore per fare il mio lavoro. E grazie all’editore Marco Filacchione che ha creduto in questa sfida e ha scommesso su di noi.
Prof.ssa Angela Tabbì
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