Oggi, 29 novembre, decine di migliaia di studenti e studentesse, dalle scuole e dalle università sono scesi in piazza e hanno riempito le strade di 136 città italiane, assieme a Fridays For Future, in occasione del quarto sciopero globale contro il cambiamento climatico.
“Alla vigilia della COP25, che vedrà riuniti i leader mondiali a Madrid per discutere del clima, in tantissimi studenti ci siamo uniti in questa grandissima giornata di protesta – spiega Federico Allegretti, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi – Vogliamo ribadire che il tempo sta scadendo: ci restano solo 11 anni per salvare il pianeta. Abbiamo l’acqua alla gola! Come prima cosa è necessario che anche il nostro paese riconosca e approvi la dichiarazione di emergenza climatica, facendo seguito alla storica approvazione della giornata di ieri al Parlamento Europeo.”
“Non ci bastano parole e promesse – rincara Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari – oltre a riconoscere l’emergenza, è necessario attivarsi quanto prima per invertire la rotta e salvare il nostro pianeta dalla devastazione ambientale. Per questo prentendiamo emissioni zero entro il 2030, stop ai sussidi sui combustibili fossili, decarbonizzazione totale entro il 2025, transizione ecologica delle aziende inquinanti.”
Concludono Allegretti e Gulluni: “Nella giornata del Black Friday vogliamo spostare l’attenzione sui reali problemi del nostro pianeta, mentre dietro a un consumismo sfrenato si nascondono sfruttamento dell’ambiente e dei lavoratori. Va cambiato il sistema, e bisogna partire dai luoghi di istruzione e formazione, raccogliendo la sfida sulla Legge di Bilancio 2020. Servono scuole e università ecosostenibili e plastic free, didattica ecologica, investimenti sulla ricerca, raccolta differenziata nei luoghi di istruzione, trasporti pubblici ecosostenibili e gratuiti per gli studenti. Il pianeta è nelle nostre mani!”
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