Categorie: Politica scolastica

Gli studenti: “Tutto per tutti, privilegi per nessuno”

In occasione della “giornata internazionale dello studente”, con lo slogan “Vogliamo tutto#pertutti, privilegi per nessuno”, hanno sfilato i ragazzi delle scuole italiane per protestare sulla cosiddetta “buona scuola” del governo di Matteo Renzi.

A Milano un corteo è partito poco prima delle 10 da piazza Cairoli (ribattezzato “Largo 17 novembre per ricordare i 1.200 studenti che il 17 novembre 1939 sono stati giustiziati senza processo in Cecoslovacchia per aver liberamente manifestato il loro pensiero”) dietro un grande striscione con la scritta colorata “Diritto alla studio, reddito e trasporti per tutti”.

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Nel corso della manifestazione, che si è svolta in maniera del tutto pacifica, gli studenti hanno svuotato una carriola con un po’ di macerie in piazza Scala di fronte al Comune di Milano “per ribadire la necessità di investimenti concreti nel settore dell’edilizia scolastica”, e lasciato dei fiori e dei messaggi davanti al Consolato francese per “ricordare le vittime delle stragi di Parigi di venerdì scorso e portare la nostra vicinanza agli studenti parigini”.

Intorno a mezzogiorno il corteo si è concluso nel piazzale di fronte alla stazione Centrale, dove alcune decine di studenti hanno dato vita ad un’assemblea.

A Roma gli studenti medi si sono radunati alla stazione Piramide, a partire dalle 9.30, per ribadire il loro slogan: “Vogliamo tutto #pertutti, privilegi per nessuno”.

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“Questa mattina siamo in piazza, in una data di mobilitazione studentesca internazionale, innanzitutto perché pensiamo ci sia un diritto basilare, che è quello allo studio, che viene negato perché non viene finanziato.” Così i rappresentanti degli studenti.

“Lo abbiamo visto con l’ultima legge di stabilità e noi vogliamo riappropriarci delle nostre scuole e del nostro sapere. Inoltre, in questo momento pensiamo che la battaglia si sposti in Europa per ribaltare le logiche dell’austerity che hanno prodotto solo tagli e macelleria sociale. Pensiamo, inoltre che i fatti di Parigi e anche quanto accade in gran parte del Medio Oriente ci debba far riflettere su come creare una alternativa alla barbarie dell’Isis ma anche alle uscite da sciacalli di Salvini e della lega”.

“Nella cosiddetta Buona Scuola – hanno spiegato gli organizzatori – vediamo come l’accentramento della dirigenza scolastica e i finanziamenti alle scuole private ci allontanano sempre di più da questo diritto fondamentale per gli studenti. È importante – ha concluso lo studente – per noi far sentire la voce della nostra generazione che vuole portare una alternativa all’austerità che allontana dalla democrazia”.

Nonostante sia stato normalmente autorizzato, il corteo verso il ministero della pubblica istruzione non è ancora partito. Molti ragazzi si sono seduti a terra accanto ai loro striscioni. “Si vede che non siamo organizzati bene”.

“Con chi lotta solidarietà, no alla buona scuola in tutte le città” è stato  lo slogan gridato le alcune centinaia di studenti genovesi del collettivo Controcorrente scesi in piazza stamani contro la riforma Giannini. Gli studenti contestano il taglio dei fondi alla scuola pubblica “che rischia di aumentare il divario con quella privata”, il ricorso agli stage gratuiti aumentato a 400 ore ai Professionali e a 200 nei licei, che abitua i giovani a una vita precaria, la figura del ‘preside manager.

Pasquale Almirante

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