Non è la prima volta che il ministro dell’istruzione, Marco Bussetti, svaria con svarioni singolari, dopo l’ultimissima uscita sui sacrifici e gli impegni che i prof meridionali devono mettere nel loro lavoro, se vogliono una scuola migliore.
Lo rievoca il Sole 24 Ore il quale, oltre a ricordare che appartiene alla Lega, che è “ex insegnante di educazione fisica e di sostegno con una laurea in Scienze motorie, ed ex responsabile dell’ufficio scolastico regionale della Lombardia”, enumera due sue uscite che hanno per lo meno imbarazzato.
“Ai primi di dicembre annuncia una circolare con la quale, spiega, inviterà i docenti e in generale le scuole a dare «pochi» compiti durante la lunga pausa festiva ed evitare che i giorni di libertà dalla scuola si trasformino in una defaticante maratona per cercare di portarli tutti a termine”. La sua proposta è quella di dare loro la possibilità di «fare movimento, dedicarsi ai propri hobby e andare a vedere delle mostre».
La seconda riguarda l’esposizione del crocifisso nelle scuole e di allestire i presepi – altro simbolo della tradizione cattolica – nelle aule scolastiche; poi, nel corso di una manifestazione della Lega, avverte: «Dobbiamo mettere il crocifisso nelle classi scolastiche durante il periodo di Natale». Quanto ai presepi nelle scuole in occasione del Natale, «fanno parte della nostra identità». “Un’uscita che spiazza il mondo laico”,
mentre più compita la dichiarazione sui grembiuli: «Non ci vedo nulla di male nella divisa alle scuole elementari, per molte ragioni. Uniforma lo status dei bambini ed evita di sporcarsi. Si può scegliere, non è un obbligo. Alle scuole medie? Molti istituti all’estero ce l’hanno, dà un senso di appartenenza all’istituto». «Personalmente sono per il grembiule fino alle medie, semplificherebbe un certo tipo di relazioni».
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