“Costringere alla mobilità nazionale i docenti che sono entrati o stanno per entrare in ruolo nella prima provincia scelta tramite concorso cattedre, magari abbandonando un precedente lavoro, sarebbe semplicemente assurdo”. È quanto sostiene il gruppo GM 2012 in rispetto del T.U. in una nota stampa, in polemica con le richieste sindacali per il contratto sulla mobilità 2016/17.
“Apprendiamo da diversi comunicati sindacali e dalle relative riprese giornalistiche – spiega il gruppo dei docenti – che più di un sindacato, in sede di contrattazione sulla mobilità per l’anno scolastico 2016/17, sta chiedendo che i docenti entrati o che stanno per entrare in ruolo quest’anno mediante concorso a cattedre partecipino della mobilità straordinaria annuale, nonostante quanto reciti il comma 108 della legge 107/2015, ammantandolo sotto l’immaginica formula della rimozione del ‘vincolo di divieto triennale alla mobilità’”.
“A queste organizzazioni di rappresentanza del personale – prosegue il comunicato degli insegnanti – ricordiamo tre cose: 1) che un contratto nazionale non può intervenire a modificare una legge dello Stato; 2) che chi ha accettato la proposta di immissione in ruolo in una determinata provincia, lo ha fatto con determinate regole, e sarebbe molto scorretto variarle in corso d’opera; 3) che la volontà del legislatore nella redazione del comma 108 era tutelare i docenti entranti in ruolo per via costituzionale e ordinamentale (attraverso il concorso) ma con una limitata anzianità di servizio, rispetto ai docenti entrati in ruolo in qualità di precariato storico e quindi con la massima anzianità”.
“Comprendiamo che molti sindacati abbiano coltivato e coltivino la diffidenza verso le procedure concorsuali a cattedre come metodo di selezione meritocratica della classe docente e verso chi le ha superate, e come sollecitino l’amministrazione all’infrazione di norme appena approvate (magari per foraggiare gli uffici legali collegati), ma – continuano gli insegnanti – li invitiamo a farsi portavoce di interessi diffusi, quali la tutela dei docenti inseriti in graduatoria di merito concorsuale per la scuola dell’infanzia, che rischiano di restare fuori da qualsiasi assunzione futura, e (a nostro avviso necessariamente per via normativa) la mobilità, volontaria e facoltativa, per i docenti delle fasi B e C, che non sono riusciti ad entrare nella prima provincia di loro preferenza”.
“Lasciate stare chi invece è entrato in ruolo nella prima provincia selezionata – concludono i docenti, rivolgendosi ai sindacati -, e cercate di non rovinargli la gioia dello scorso settembre e di questi giorni: evidentemente sta bene così”.
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