Google, la big tech di Mountain View, lancia la sua sfida al mondo accademico, con la proposta di lauree brevissime in formazione telematica, che saranno realizzare dalla sua università online. I corsi sono destinati a studenti che puntano a lavorare nel digitale, con una formazione che durerà solo sei mesi, ma con un percorso considerato universitario a tutti gli effetti, al termine dei quali saranno rilasciati i Google Career Certificates.
Il programma non è quello di lauree propriamente universitarie (medicina, psicologia, ingegneria, per esempio), che ovviamente richiedono tempi più lunghi, ma quello di alcuni indirizzi che sono specifici per quanto riguarda le attività del mondo digitale. Google propone corsi intensivi, con costi anche più bassi, a durata condensata, per una somma che si aggirerà intorno ai 300 dollari.
L’idea base che ha animato il mondo della Google education è quella di accelerare e svecchiare la formazione tradizionale, a partire dagli Stati Uniti, dove in ogni caso l’ingresso in università comincia in anticipo rispetto all’Europa, con corsi che consentiranno una forte riduzione dei tempi di studio; in Europa e per esempio in Italia potrebbero avvantaggiarsene la formazione professionale e la scuola secondaria superiore indirizzata alle professioni tecniche.
L’obiettivo di Google è quello di puntare su un target di persone già dotate delle abilità necessarie per specializzarsi a rispondere alle esigenze del mondo digitale. Diversi atenei nordamericani sembrano già interessati a inserire nei loro corsi i programmi formativi di Google, che avrebbero quindi l’avallo di quelle università, magari associandoli a seminari e altre attività formative gestite dai docenti interni del tradizionale mondo accademico, per una preparazione specializzata, tecnico-pratica, veloce, economica, che si rivolge in particolare ai più giovani, che cercano di entrare in un mondo del lavoro in rapida evoluzione e trasformazione, in un panorama economico in costante cambiamento.
La proposta di Google potrebbe essere una risposta anche alla velocità dell’evoluzione tecnologica, per cui spesso proprio gli studi di carattere tecnico rischiano di diventare obsoleti prima di aver conseguito il titolo finale. Ecco alcuni degli sbocchi professionali: analista dati, project manager, designer specializzato nelle interface, specialista per il supporto IT.
Al momento la proposta di Google sembra avere parecchi punti di forza, tra cui la durata del percorso, la sua economicità e il rapporto con molti degli atenei nordamericani, che hanno già dato il loro beneplacito, gli stessi dai quali già adesso le aziende americane traggono risorse, che sono pronti ad inserire nei propri organici i corsi brevi.
I corsi saranno disponibili da ottobre, soltanto per gli americani, ma il mondo accademico è già in fermento a livello globale, con posizioni divergenti che vanno da chi critica la proposta della big tech, sostenendo che una società privata non può e non deve paragonarsi a un’istituzione universitaria, mentre altri sono pronti a puntare sull’effetto di spinta all’innovazione per gli istituti tradizionali, che potranno in questo modo reinventarsi e avvicinarsi di più alle esigenze del mondo del lavoro.
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