Categorie: Politica scolastica

Governo: 400 milioni annui per mentor, staff, merito e anzianità

C’è qualcosa di poco convincente nelle cifre segnalate nella bozza del provvedimento sulla scuola che il Governo intende approvare (o far approvare dal Parlamento) nei prossimi mesi.
E si tratta precisamente delle cifre destinate a pagare gli stipendi e a riconoscere il merito e gli impegni aggiuntivi.
All’articolo 20 della bozza che sta circolando si dice che per il calcolo di premi e indennità si farà riferimento a quanto oggi viene pagato annualmente per riconoscere gli scatti stipendiali; andando a controllare sui due CCNL sottoscritti nel 2013 e nel 2014 si scopre che tale cifra è di circa 350-400 milioni all’anno. 
La bozza del Governo stabilisce poi che ai mentor e al docente di staff spetterà comunque una indennità pari al 10% dello stipendio, diciamo quindi mediamente 3mila euro all’anno. Ma quanti saranno i docenti con questo incarico? L’articolo 19 dice che a regime potranno arrivare al 15% dell’organico. Ora, l’organico attuale è di circa 600mila unità; se andrà in porto l’operazione Renzi, si dovrebbe arrivare a non meno di 700mila unità (ci teniamo bassi, in via prudenziale). Avremmo quindi più di 100mila docenti a cui andrà pagata una indennità di 3mila euro all’anno. Totale: non meno di 300milioni di euro.
Quindi nella migliore delle ipotesi resterebbe 100milioni di euro per riconoscere premialità e anzianità.
Sempre l’articolo 20 parla di un 70% riservato alla premialità (70 milioni) e di un 30% per garantire gli scatti di anzianità.
Non c’è bisogno di andare molto oltre.
La sensazione è che chi ha scritto il testo della bozza abbia qualche problemino serio con i numeri e con la matematica perchè il nostro calcolo è molto prudenziale; se lo facessimo con un po’ più di rigore (per esempio anche soltanto calcolando l’organico a 750mila unità e non a 700mila) forse si scoprirebbe che a conti fatti i soldi basterebbe appena per pagare mentor e staff.
Non solo: per semplicità di analisi non abbiamo considerato che i 400milioni annui di cui parlano i CCNL del 2013 e 2014 riguardano anche il personale ATA e non solo il persionale docente.
Può darsi che da una analisi ancora più precisa emerga che i soldi non bastino neppure per mentor e staff.  Ma forse nei prossimi giorni ne capiremo qualcosa di più.

Reginaldo Palermo

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